domenica 27 dicembre 2009

Boh !


Egregio Architetto
Francescopaolo D’Adamo


Non avrei mai pensato di dover impegnare parte del mio tempo per rispondere ad una tua farneticante nota che, sinceramente, non riesco a capire ma che giustifico solo con la grande rabbia che, in questi giorni, è dentro di te.

Cerchi di scaricare sul sottoscritto responsabilità che sono solo TUE, che non mi appartengono.

Cerchi di fare dell’ironia, anche in maniera rozza e pesante, decisamente fuori luogo e mal indirizzata.

I problemi tuoi e dei rapporti interni al tuo partito non mi appartengono e non mi permetto di andare a guardare dal buco della serratura per cercare di capire cosa sta accadendo al di là della porta di casa altrui.

Se i tuoi rapporti all’interno del tuo partito si sono inaspriti al punto che nessuno ti ha difeso (ndr: ma perché non scrivi lettere di questo tipo ai vari Mascitelli, Palomba, ecc., ecc.?) come puoi pretendere che a difenderti ci siano rappresentanti di altri partiti.

Non ho mai pensato alla tua persona nel momento in cui, in questi giorni, ho scritto, per la verità molto poco, su quanto è avvenuto all’interno dell’Amministrazione comunale di Vasto.

Caro Architetto, faresti bene a fare un bell’esame di coscienza, a ripensare ai comportamenti (pubblici e privati) avuti in questi tre anni di gestione della cosa pubblica prima di giudicare gli altri. Per riuscirci avresti bisogno di essere più sereno e non animato da spirito di vendetta.

Con la tua nota parti in maniera molto sgarbata, verso una persona educata e rispettosa come me, parlando di “noci da dover sgusciare”. Ti invito, se lo ritieni, a farne un uso diverso. E mi fermo qui!

La mia faccia pulita, in questi anni, di schiaffi ne ha ricevuti tanti ma non consento, soprattutto a te, di usare un linguaggio così inappropriato proprio per i rapporti amichevoli che sono intercorsi da sempre.

I problemi amministrativi di Vasto (per tutti i settori) non li conosci solo tu.

Io ho anche una pesante responsabilità politica ed uno spirito di appartenenza che si sommano all’amore profondo che nutro per la mia Città.

Io, caro Architetto, non vengo a chiederti se sei a conoscenza di questo o quel problema. Io cerco di aiutarli a risolverli senza interferire con chi gestisce i diversi settori della vita amministrativa.

Né chiedo a te se sei dalla parte “dei burattini o dei burattinai” perché non ti ritengo né dell’una né dell’altra parte. E non posso accettare che tu ponga interrogativi nei miei confronti conoscendomi non da ora.

In quanto a fili e legacci ti invito ad essere più chiaro. A dire quello che pensi. Potrebbe essere quella l’occasione per far cantare la… “cicala”.

Caro Architetto, se cercavi la provocazione hai sbagliato indirizzo.

Con immutata stima,
Peppino Forte


P.S.: a proposito di noci ti consiglio di consumarle con i fichi secchi!!!

1 commento:

giusfra ha detto...

ma questo che vuole (o cosa vuole dire, ch'è la stessa cosa)? o come diciamo noi: cussì, che va truenne...?
Immutata sti-che?

Io, fossi stato al posto di Paolo, le noci le avrei mangiate tutte, a tempo debito, senza aspettare le feste... E' noto a tutti che in Comune, nelle stanze dei Maggiorenti, i fichi secchi abbondano. Anzi ci sono rimasti solo quelli, ...e ci vogliono fare pure le nozze con la città!
Aridatece i ...democristiani vergini, o come siano siano!