venerdì 26 febbraio 2010

Voglio andare al mare.

Nella mia attività di architetto, ritengo di aver partecipato alla realizzazione di alcune opere non irresistibili. Fra queste, la recinzione degli stabilimenti balneari La Bussola e Lido del Sole. Ricordo che all’epoca realizzai e presentai agli organi competenti un bel progetto. Questo però venne bocciato, poiché il recinto, doveva “essere realizzato con reti metalliche e paletti di castagno”. A nulla valsero le mie proteste. Le recinzioni vennero realizzate con reti metalliche e paletti di castagno. La cosa importante è che vennero realizzate, previo l’ottenimento di tutte le necessarie autorizzazioni, compresa la concessione edilizia. Ritenevo e ritengo che, essendo un opera “provvisoria” realizzata su area demaniale, quindi sottoposta a determinate condizioni, questa “concessione edilizia” non doveva essere rilasciata bensì commutata in un semplice permesso.
Tutto questo preambolo per dire che chi ha rilasciato permessi ed autorizzazioni, non può, immotivatamente, revocarli. Il problema da anni ormai viene sistematicamente sollevato in ogni momento di carenza di “titoli da prima pagina”. Ora io mi chiedo per quale motivo chi ha pieno diritto (fino a prova contraria) dovrebbe rimuovere le recinzioni? Al contrario il problema sta nel fatto che qualcuno probabilmente carente delle necessarie autorizzazioni, tranquillamente non le rimuove. Allora la forza politica che continua a sollevare il problema presso gli organi di informazione invece di imporsi nelle opportune sedi (vedi Giunta Municipale), vuole solo facile visibilità, oppure non ha alcun peso in questa amministrazione?

giovedì 25 febbraio 2010

Il Toson d'Oro? ... non serve. Ma intanto ...



C'é da scommettere che la fiction "SISSI" in onda su Rai1, sarà un successo.

L'imperatore d'Austria Francesco Giuseppe, inerpretato dall'attore austriaco David Rott, ostenta il collare del Toson d'Oro.

A mio modesto parere, giocate bene le carte, si poteva ottenere per la Città del Vasto un ritorno di immagine notevole.
L'amministrazione Comunale (che tenterà di "scipparmi" anche questa iniziativa, del quale sono ideatore e curatore)ha pensato, come al solito di puntare su altri... "richiami".

E' Morto Bruno Del Negro. Un Amico. Una persona per bene.



Caro Bruno, quante delusioni!

Ingresso su Largo del Fanciullo o su via Buonconsiglio?

Ancora una volta si terrà una riunione nella sede IdV di Largo del Fanciullo. Ancora una volta, non sono stato invitato. Perchè?




“CARO TONINO, COSÌ NON VA”.
L'ha detto De Magistris, e anche io sono d'accordo.

Sono preoccupato. Da quella che, con molto sarcasmo, viene chiamata “svolta di Salerno” la confusione regna sovrana in IdV. All'inizio si è cercato di far passare il tutto per “malpancismo”, tentando così di isolare i dissenzienti, dimostrando che erano minoranza. Ma la verità, ha l'insopportabile abitudine di... venire fuori. Allora da un lato sui media vanno a finire le “acclamazioni” ai congressi, alle mozioni, ai candidati (purtroppo la mala pianta degli acclamatori è sempre pronta ad allignare ovunque, anche dove meno te la aspetti), dall'altra succede poi che nelle roccaforti di IdV, in MOLISE!!! i vertici diano delle indicazioni e la base risponda: questi ve li votate voi! Noi facciamo altrimenti. Certo che è veramente kafkiano sentirsi dare da Sallusti, de IL GIORNALE (nientemeno) del -...GIUSTIZIALISTA A PAROLE! Sulla autorevolezza del quotidiano non intendo pronunciarmi, ma comunque diventa difficile negare che la via imboccata da IdV è quella del “piuttosto che niente, meglio piuttosto (espressione tanto cara a Tremonti).
Allora, ricapitolando, solo per essere gentili, il caos regna sovrano di là dal Trigno. Chiaramente i conflitti si radicalizzano per via delle scelte non procrastinabili. A Termoli si vota, così come a Montenero di Bisaccia. A Vasto allora, avremmo un'occasione d'oro. Noi potremmo evitare tutto questo caos. I vertici del partito, si spendono quanto possono nel ruolo di “pompieri”. La cosa può funzionare per un po', però i conflitti non risolti, ma solo accantonati, prima o poi esplodono con forza anche maggiore, provocando anche più danni. Non lo dico io, sta succedendo un po' dappertutto. Ma io, come più volte ho evidenziato, non sono andato via, pur essendo in disaccordo con taluni vertici del partito. Non ho fatto una scelta che mi gratificasse personalmente come tanti hanno fatto prima di me. Io sono rimasto dentro a lavorare, a proporre, ad aggregare. È per questo motivo che mi sento di poter parlare. Il mio agire testimonia le mie intenzioni. Ma torniamo a Vasto.
Siamo in Giunta. Avevamo detto di non volerci stare, a meno di non poter contare su un patto di fine legislatura, fortemente qualificante. Adesso con tutto il rispetto, inaugurare qualche opera pubblica, cantierata diverse legislature fa, non mi sembra proprio un grandioso patto di fine legislatura. Votare insieme alla destra per variare le nta in senso contrario a come si era detto di voler fare, non mi sembra un gran bel vedere. Sollevare il problema del piano spiaggia, asserendo che questo non può essere terminato entro la fine del mandato Lapenna ... Ma io mi dico: Cosa aspettiamo ad uscire dalla giunta? Per quale motivo siamo ancora presenti in questa? Forse perché possiamo essere fieri di esserci? Sono io che sento solo lamentele all'interno del partito, oppure c'è qualcuno del partito stesso che rivendica la presenza all'interno di questa Giunta? Questo qualcuno allora, lo dica chiaramente. La mia posizione e quella di tanta parte dell’IdV vastese, è quella di prendere nettamente le distanze da questa Giunta. Altrimenti, cosa diremo all'elettorato l'anno prossimo, che noi passavamo di lì per caso?

mercoledì 24 febbraio 2010

Regressioni ipnotiche.


In alto da sinistra: Luigi Camperchioli, (non ricordo), Giuseppe D'Angelo, Luigi De Rosa, Nicola Zappacosta, Antonio De Simone, Pietro Stivaletta, Antonio Cinquina, Domenico Altieri.

In basso da sinistra: Nicola Stivaletta, Giuseppe Fabrizio, Michele Baccalà, Fernando Fiore, Giuseppe Lattanzio, Francescopaolo D'Adamo, Alfonso Zuccaletti, Francesco Castelli, Giorgio D'Ambrosio, Antonio Marinucci.

La maestra: Maria Ruzzi.

TRSP


Vasto aveva numerose radio. Nessuno ha creduto in queste. Hanno chiuso. Vasto ha avuto due reti televisive. Nessuno ha creduto in queste, una resiste.
Mi chiedo come mai quello che si costruisce nella nostra Città, è destinato a finire, il più delle volte, miseramente.
"La bande di lu Uaste, gna si fa si sguaste" è prorio vero quello che dice il proverbio? Pensare che Don Stellerino ha, più volte ed in vari modi, chiesto all'Amministrazione Comunale di partecipare alla "vita" di TRSP. Tra le discordie dei "giornalisti" Forte e Del Prete e l'apatia afasica del sindaco, questa partecipazione non è mai avvenuta. Qualche tempo addietro, ho provato, timidamente, ad alzare la voce sul problema ma la voce di colui che "grida nel deserto" non viene ascoltata. Ora altri alzano le bandiere e gli stendardi a difesa di questo "immenso" mezzo di comunicazione. Mah!

"Paese cogion, i gati se vende l'aseo se dona". (saggezza popolare)

W O' RE!

Caro Direttore le scrivo per dare una mia opinione su quello che e' successo a S.Remo con una Canzone che arriva Seconda perche' ...Filiberto il Principe e' simpatico.Ma signori si vota per la canzone piu' bella,quindi piu' orecchiabile,piu' emozionante,piu' significativa oppure perche' l'autore ,cantante e' simpatico? Lo schiaffo a mano aperta dato dall'Orchestra ai televotanti e non solo e' gia' storia.Ho sentito la canzone del Principe la prima sera e' ho notato una insicurezza e una voce che forse per l'emozione ha fatto cilecca oppure perche' ...manca la stoffa...non ha voce per cantare .Il talento e' una cosa che non si compra come il Televoto,questo mi ha sinceramente deluso.La Musica con la maiuscola ha perso.Ho visto qualche volta Amici e' la giuria lo avrebbe cacciato a pedate fino al cancello d'ingresso degli studi .A proposito di pedate ,mi e' sorto un dubbio che voglio esprimere .Se per assurdo c'e' una gara su chi e' stato il piu' bravo Calciatore di tutti i tempi e ci mettiamo in mezzo i nomi di chi partecipa al Grande Fratello ...che succede ...vince Baiocco anziche' Pele' o Maradona?Gli esempi possono essere anche altri...e in tutti i campi.La risposta schietta,diretta come puo' essere lo sberleffo di Edoardo De Filippo l'ha data l'orchestra con gli spartiti usati come carta straccia.La Musica o forse e' piu' corretto dire, chi la Musica la produce come l'Orchestra .... ha cacciato a pedate fino al cancello d'ingresso la voce del Principe.Il talento non si compra e non si improvvisa.La canzone parla di giustizia...i conti allora tornano...Cordiali Saluti da Davide Delle Donne

Mi si perdoni la battuta: "Se i conti tornano, perchè lasciare il principe fuori dal cancello d'ingresso?" Lo spettacolo è uno spettacolo e quanto accaduto è SOLO spettacolo.

martedì 23 febbraio 2010

Per favore!

Per favore, invece di continuare a fare solo chiacchiere, cari ex colleghi, perché non fate qualcosa di pratico?
Su via Vittorio Veneto, c’è un semaforo che a causa di qualche bontempone, prima o poi causerà qualche incidente. Utilizzando un pulsante posto a “vantaggio” dei pedoni, si mette in funzione il semaforo ma gran parte degli automobilisti non vede che questo è in funzione e, come si fa maleducatamente, passa non rispettando le strisce pedonali, rischiando così di investire colui che vedendo il verde, scende dal marciapiede. Se inoltre qualche automobilista, vedendo il rosso, si ferma su via IV Novembre, si forma un immane ingorgo che blocca via Canaccio, via Valloncello, via delle Croci e via Arno. Sarebbe facile eliminare il pulsante e ripristinare il semaforo a lampeggio.
Cosa leggermente più difficile, sarebbe quella di realizzare una rotatoria sulla circonvallazione Perth, all’incrocio con via Valloncello. Per essere precisi dove trova sede il distributore Esso. Questa potrebbe essere realizzata, provvisoriamente, (come già suggerito in Giunta dal sottoscritto) con appositi contenitori d’acqua, di colore bianco e rosso. I questo caso il pericolo è in agguato. Presto si verificherà qualche incidente veramente grave. Chi arriva da nord e deve voltare verso il centro, spesso si trova di fronte chi si pone in doppia fila e chi deve voltare verso ovest (lato Sant’Onofrio) Lo stesso dicasi al contrario per chi proviene da sud. Si aggiungano al problema, le auto che devono uscire dal distributore.
Per finire, inviterei i miei ex colleghi a percorrere via del Porto, magari per andare a gustare un ottimo brodetto in un tipico ristorante posto alla fine di questa strada. Ci si accorgerà che non basta più rattoppare le numerosissime buche. Specie a causa della pioggia il rattoppo salta via, accentuando le problematiche che una strada dissestata determina.
A Primavera, realizziamo un nuovo manto di asfalto o aspettiamo un altro Giro d’Italia? … a già dimenticavo, l’anno venturo ci saranno le elezioni.

L'inizio della fine ... di "quella" Vasto.


La chiesa non franò. Fu demolita.

lunedì 22 febbraio 2010

La Gazzetta de ‘ lì Scarpasciùdd ’

a cura di Vittorio Patriarchi

LU’ FAVUNIE ABBULISCE E FA ARIBBUVUA’ LI’ REINGAZZUSE

Sabato 20 febbraio. GRASSHOPPERS 3 - ZURICH 1
arbitro Orazio Di Blasio

Grasshoppers(Blu):
Ronzitti L, Lemme, Ronzitti N, Vino, SerafiniS, Puddu, Vitelli, DiDomenico, Angiolillo, Ronzitti Ni, D’Angelo, D’Ermilio

Zurich(Gialli):
Loreta, Antenucci, DiMarco, Budano, DiFoglio, Patriarchi, D’Adamo, Ruzzi, SerafiniA, Fanucci, Ronzitti Go, Sebastiani

Nonostante anche oggi in 24 in campo, un’inaspettata libecciata fa ‘chijgà li’ cosse’ ai gialli , e carica elettricamente l’aria, tant’è che sembrava di rivivere la parodia infantile di “Màmme, Cìcce mi tòcche, tòccheme Cìcce!”: cazziàte a iosa (D’Adamo, Fanucci, Budano, Antenucci e via dicendo), mentre i blu trovano una buona geometria di gioco, grazie a Vino che detta i ritmi, e a capitan Puddu, a cui non sembrava vero di giocare con 2 sole maglie invece delle 6 convenzionali. Al 22’ i blu sfondano sulla destra con Ronzitti, che calibra un cross per il solitario Luigi Angelillo, il quale si coordina , ed in semirovesciata segna uno spettacolare gol alla Ronaldinho :1-0 (dopo ciò, per noi sarà Angelinho). Ai gialli non bastano le sfuriate di Paoletto D’Adamo sulla destra, e il convalescente Serafini sbaglia una buona occasione. Ad inizio ripresa il giallo Gogò anche stavolta sposta qualche pedina; ma al 15’, su un’innocua punizione a centrocampo battuta a sorpresa, il capitan Antenucci gioca a ‘1,2,3 stella!’, lasciando partire indisturbato il blu Luigi Angiolinho, che trafigge per la 2°volta Loreta: 2-0. Sale la contestazione verso il capità a, ferocemente criticato mentre va a recuperare la palla finita fuori:Antenucci minaccia di bruciare la maglia gialla ‘ pi appiccià li cìppa sìcche n’gambàgne!’.Ma al 23’,su cross da sinistra, il giallo D’Adamo di testa intercetta e serve per la zucca di Gogò Ronzitti, che insacca ed accorcia 2-1. Poco dopo, D’Adamo si avventa sul portiere blu Ronzitti a cui sfugge la palla ed insacca, ma l’arbitro annulla per fallo sul portiere. Stavolta è il sempre pacato blu Nico Ronzitti che sbotta su l’ennesimo cicchetto di Vino ed adotta il silenzio stampa, ma per i blu ci pensa nel finale Michele Vitelli a sistemare le cose: prima,al 34’ coglie la traversa, e poi, allo scadere, sfrutta un errato disimpegno difensivo del portiere giallo, e segna il 3-1. Negli spogliatoi il blu Hulk D’Angelo, adirato per non aver segnato, sveste la maglia blu e col pennello si tinge di giallo l’esteso addome, a scanso di equivoci. Per i gialli, invece, unanime commento: ”guajjù,sème fàtte schìfe a la pasòle!”

Classifica goleador(2010): 9 gol: Hulk D’Angelo; 7 gol: Ronzitti Gogò; 6 gol: Serafini A.; 4 gol: Angiolillo, Frangione 3 gol: Di Blasio, Cicchini , Di Domenico 2 gol: Vitelli, Serafini S.; 1 gol: Lemme, Fanucci, Budano, Ronzitti Nico;

LA POLVERE SOTTO IL TAPPETO.

Abruzzo, cuore verde... o cuore nero d'Europa?

Con sgomento prendiamo atto del comunicato stampa diramato dall'associazione civica Porta Nuova di Vasto del 17.2.2010 riguardante la Laterlite di Lentella. Allora noi chiediamo con forza, a chiunque sia in grado, di smentire categoricamente l'associazione. Temiamo però che questa smentita non possa arrivare. Nell'attesa ci interroghiamo. Ma come è possibile che a distanza di così poco tempo, l'assessore all'ambiente della provincia di Chieti Caporrella parli di “azienda modello per il rispetto ambientale”, e un'associazione descriva invece una situazione pericolosissima per la salute pubblica? Come è possibile che a pochi passi da noi esista quello che è, il 2° INCENERITORE DI RIFIUTI SPECIALI PERICOLOSI PIÙ GRANDE IN ITALIA? Mettiamo insieme solo pochi elementi e ragioniamo. Consideriamo questa cartina https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgalxmCeA78S9J9jxxwh9j09RiEcILyzpe02y8gNfqf2OoU7-blPd00kyIVYiWFCXSgvjxHSt0Uj84Ab9VNA1wqT2SxBG-zi4dHNQKdtRGZAVGS23FqXMFXa6EK2lek4q3N1-yn7nkXOv0/s1600-h/Abruzzo+concessioni.jpg riflettiamo sul fatto che forse abbiamo la discarica abusiva più pericolosa d'Europa (quella di Bussi sul Tirino), e aggiungiamo da ultimo un “fiore all'occhiello” come la Laterlite di Lentella. Allora, perchè prenderci in giro? A chi le andiamo a raccontare le barzellette su “l'Abruzzo cuore verde d'Europa”? E noi, che facciamo? Ci giriamo dall'altra parte? È appena il caso di riflettere sul fatto che la produzione ortofrutticola della piana di San Salvo (immediatamente contigua all'area sulla quale insiste la Laterlite, arrichita beninteso da impianti di stoccaggio di idrocarburi) finisce direttamente sulle nostre tavole. E apprendiamo che l'estate, a Vasto marina e San Salvo marina, si beve acqua che viene da quei posti. Ma quanta altra polvere ci vogliamo infilare sotto il tappeto del “cuore verde d'Europa”, prima di fare piazza pulita dei responsabili di tutto ciò?

domenica 21 febbraio 2010

Farneticazioni ... pre elettorali.


... e adesso cominceranno le cene pre elettorali.

Saranno in molti quelli che "ingrasseranno" questa volta, poichè la volata è partita in anticipo. I gregari dovranno lavorare tanto, forse troppo. Solo chi avrà una squadra forte riuscirà ad affrontare lo sprint e magari vincere la corsa. Gli altri avranno intorno solo ciclisti della domenica, che magari getteranno loro addosso acqua gelata. Questa sembra salutare al momento, salvo procurare gravi fastidi in seguito. Gravi fastidi come quelli causati da coloro che ti spingono in salita.

Mangiare, parlare, forse ... sognare! e poi?

Il bel D'Alessanro dice: "prima il Sindaco, poi il programma".
Bene? Male? mah! non so. Certo quando si scelgono (spesso si impongono) gli uomini e non le idee, spesso il "pubblico" rimane deluso per aver riposto le speranze di vittoria in un "campione" che altro ha potuto far se non rimanere imbottigliato nel gruppo, magari appesantito dai troppi "spuntini" e dalle troppe "borracce" fornitegli da gregari inadeguati o "gelosi".

Già parlavo di cene pre elettorali ...

sabato 20 febbraio 2010

Dall'amico Pino

Commento in chiaro al tuo post di oggi

Non so se anch’esse “Ovvietà”, le mie parole in versi (poetici non so) o sentimento del tempo che ci prende, in mente e cuore.
Se ti va, amico Paolo, ecco (ancora in bozza) quel che, forse nelle stesse ore del tuo blog-post mi è capitato di scrivere. A furia di pensare, scrivere e parlare: qualcosa in noi e nella città potrà finalmente cambiare!? Dio sa.
(G. F. Pollutri)




Un nome, come dei cavalli
alle corse

Ebbi cuore e voglia allora
e ancora oggi, mi accade di dire:

- Quell’uomo è il meglio
lui è
l’Uomo giusto per,
quel che la gente deve
votare per
un destino
per noi certo migliore!

si sa
la gente non vuole discorsi
la gente
il Nome domanda e vuole,
come alle corse
del cavallo vincente su cui uno soldo
o una vita puntare,
scegliere
votare.

vicenda di sempre, poi
se vince
in politica non ne ha niente,
e se perde
non se ne cura
e non se ne pente.
che dire?

Che storia la nostra,
che gente!

Giuseppe F. Pollutri (febb. 2010)

Michelangelo: Lotta tra ... candidati a Sindaco.



A grande richiesta.

Ovvietà

Alla luce di quanto sta accadendo in questi giorni, tra dibattiti, conferenze, articoli e sondaggi, in merito alle future elezioni amministrative cittadine, sento la necessità di esporre alcune

Ovvietà.

Un Sindaco ha così tante materie da trattare, che difficilmente può conoscerle tutte. Deve però avere una apertura mentale tale da saper afferrare al volo la decisione da prendere. Un Sindaco, deve saper scegliere validi collaboratori, che lo consiglino al meglio. Il Sindaco e questi collaboratori, devono agire senza interessi personali, anzi a volte, contro il proprio pensiero, a solo vantaggio dei cittadini. A vantaggio di tutti i cittadini, non solo del proprio elettorato.
Le liste elettorali, devono essere composte da persone capaci, credibili e ricche di idee concretizzabili, non da elementi che hanno il solo merito di saper trovare voti. Tra i candidati al ruolo di Consigliere Comunale, bisognerebbe, a priori, decidere le persone che potranno ricoprire il ruolo di Assessore, considerando proprio le capacità di costoro. Un Sindaco, prima di candidarsi, dovrebbe avere già posto concretamente l’attenzione sugli interessi dei cittadini, così da proporre un programma dettagliato, non di massima, da portare avanti una volta eletto. Un programma che preveda priorità e tempi di realizzazione. In ogni caso, tutti quelli che appoggiano la candidatura di un Sindaco, nessuno escluso, dovranno condividerne il programma e partecipare con mezzi, metodi e linea, alla attuazione di questo programma. Il Sindaco assume la responsabilità delle scelte proposte e delega gli Assessori, ai quali dà totale fiducia. Qualora i risultati fossero positivi il “successo” è di tutti, al contrario, il Sindaco può rimuovere l’Assessore (o gli Assessori), motivando alla cittadinanza questa scelta. La rimozione non può avvenire per motivi legati alla partitocrazia. Questa eventualità, starebbe a significare che il programma presentato, che ha permesso la elezione del Sindaco, non era condiviso o non è stato rispettato.
La politica è importante e fondamentale, comunque il Sindaco deve anteporre gli interessi della Città da lui amministrata alle regole di questa. I partiti hanno una funzione indispensabile, tuttavia il loro ruolo deve essere secondario, rispetto agli interessi della città. Essi infatti rappresentano solo il proprio elettorato, mentre l’Amministrazione Comunale deve comprendere gli interessi dell’intera popolazione.
E’ partendo da questi interessi, parola più volte ripetuta, infatti, che si costruirà una proposta politica, basata su una cultura di estrema fiducia nella capacità di un popolo di capire i processi reali.
Purtroppo si nota una sempre minore cultura partecipativa dei cittadini ed in questo gli organi di informazione contribuiscono con il loro comportamento, spesso fazioso e … agitatore. Un Sindaco valido, con collaboratori validi, dimostrando di avere costanza di principi ed obbiettivi, riuscirebbe a colmare la distanza che si è formata tra i cittadini e la pubblica amministrazione.
Sfortunatamente, per quanto sopra esposto, non è più sufficiente scegliere il Sindaco tra le persone più rappresentative della città. Gli Argan, i Bo, i Ciccarone, con la loro cultura, con la loro immagine, non riuscirebbero a sostenere il ruolo che un Sindaco “moderno” deve sostenere.
Chi sceglie di proporre un Sindaco, dovrebbe considerare i concetti or ora espressi e porsi nella condizione di non suggerire al cittadino un candidato senza le qualità sopra descritte. Può sembrare ovvio quanto detto, ma lo svolgimento della vita politica di questi anni ci dimostra che tutto quello che sembra ovvio, spesso non lo è. Non possiamo continuare a dare tutto per scontato, scegliere tra i nomi della “nomenclatura politicante” ed affidarsi a personaggi che hanno come unico pregio quello saper dire: vota per me e vedrai che risolverò i “tuoi” problemi.

venerdì 19 febbraio 2010

Turismo? ... Cucù!!!


Alla luce di quanto si legge in questi giorni, il turismo vastese fa cucù.
Cu di Culto e cu di cultura. Bene potrei dire! Se non fosse che, non è vero che le idee sono poche ma confuse.

Le idee non ci sono e, addirittura, sono confuse.

Per quanto riguarda Perth, qualcuno punta su "scambi culturali" (???), poi si legge che sport (basket), natura (punta d'Erce) e culto (Sacra Spina) sono alla base del turismo vastese. (Che fine hanno fatto la spiaggia ed il "brodetto"?)
Infine alla BIT si parla di... San Tommaso. Ma in che senso? e quale San Tommaso, quello di Ortona?
Scherza coi fanti ma, almeno, lascia stare i santi.

A meno che non ci si raccomandi a loro.

Aritanghete!

Ma come si fa a dire, in sede di Consiglio Provinciale:

Uno scalo abbandonato nelle mani di persone poco raccomandabili. (da Piazza Rossetti)

Ma dove viviamo? Perché continuare a mostrare la nostra città come un luogo malfamato. Poi dicono che a Vasto non fermano i treni. Certo! Non è necessario questo mezzo per andare … a quel paese.

... per una volta ... (Mia Martini)


Non posso che essere felice quando sento dire che la Regione Abruzzo ha acquistato due treni “Minuetto”. Come ideatore e curatore del Toson d’Oro, mi piace aver influenzato il pensiero dei nostri amministratori. Battute a parte mi aspettavo altro tipo di proposte dal Consiglio Provinciale, che “pomposamente” si è tenuto ieri a Vasto. Mi aspettavo che qualcuno proponesse motivazioni più convincenti per persuadere Treni Italia a fermare a Vasto. Mi aspettavo, per esempio, che qualcuno proponesse idee atte a favorire l’utilizzo del treno da parte dei cittadini. Magari trasporto gratis per gli studenti o per i pendolari. O pacchetti vacanze che comprendessero sconti o agevolazioni per chi raggiunge il nostro comprensorio in treno. Insomma, il attesa di “alternative dance” attraverso la “tongue dance”, accontentiamoci del rilancio del … “Minuetto”.

mercoledì 17 febbraio 2010

Grazie di cuore.


Mi corre l’obbligo di ringraziare tutto il personale dell’Istituto San Francesco, di Vasto Marina, per le attenzioni, le gentilezze e l’amorevole trattamento rivolto, come a tutti i pazienti ricoverati nell’Istituto, a mio padre. In questo mese ho avuto modo di apprezzare quanto impegno, quanto calore umano e quante responsabilità, sono necessari per la cura di coloro che sono ricoverati nella struttura. Purtroppo i problemi sono quelli che sono e già l’ottenimento dei risultati conseguiti, rappresenta un gran risultato. Sono cosciente che è stato fatto il massimo. Oggi mio padre è tornato a casa, non guarito ma sereno.Grazie.

martedì 16 febbraio 2010

La meglio gioventù ?


Era la fine degli anni Settanta. Non ricordo perché, mi trovavo alla stazione di Padova, dove incontrai alcuni vastesi. Tra questi Bruno. “Noi andiamo a Venezia”, mi dissero. “Va bene, vengo anch’io”. Ricordo che dormimmo (si fa per dire), una ventina di ragazzi, in una camera, messa a disposizione di alcuni universitari di Urbino, da un “Conte” del luogo. Durante la notte, questo Conte, anche lui studente a Urbino, busso alla porta della stanza ma nessuno aprì. E volevo vedere! Aveva dato la stanza ad un paio di persone ed eravamo in venti! Di buon mattino “fuggimmo” da quel luogo. Seppi in seguito che il Conte, si arrabbiò con le persone alle quali aveva offerto ospitalità, perché … si erano chiuse dentro. La notte successiva, dormii, udite udite, nella vasca da bagno di un diurno. Entrai, chiesi quanto costava un bagno, pagai e mi accomodai. Al cambio di turno dei custodi, nessuno si ricordò che io ero dentro e dormii comodamente nella tiepida acqua della vasca fino all’alba. Quando uscii, i custodi del nuovo turno, mi guardarono esterrefatti. Si saranno chiesti: da dove arriva costui? Dopo un’altra mattinata in laguna, testimoniata dalla foto, ricordo che tentai di ripartire per Roma (dove studiavo) in autostop, ma da Venezia non fu molto facile. L’unico che mi diede un passaggio, fu un signore “gentile”. Così gentile che “ci provò”. Si accorse immediatamente che non ero il tipo che cercava e mi lasciò nei pressi della più vicina stazione. Così presi un “comodo” treno.

Carnevale ... oggi.

lunedì 15 febbraio 2010

«Ho creduto in un sogno, e ho lavorato per quel sogno. Poi mi sono accorto che si trattava di una illusione ottica, e che la realtà in IdV è ...

IdV, il caso Molise. Intervista a Massimo Romano, Presidente di Costruire democrazia

Tratto da Agoravox

In Molise - terra elettiva di Antonio Di Pietro - si è consumata la scissione dell’IdV. Massimo Romano, consigliere regionale della regione Molise, consigliere comunale di Campobasso nonché ex coordinatore nazionale dei giovani dell’IdV, insieme al senatore Giuseppe Astore e all’eurocandidata Erminia Gatti e altri quaranta tra dirigenti regionali e amministratori locali, hanno scelto nello scorso mese di novembre di lasciare il partito di Antonio Di Pietro per fondare un nuovo movimento Costruire democrazia.

Dopo la controversa decisione assunta dal congresso dell’IdV di sostenere l’indagato Vincenzo De Luca in Campania, facciamo questo ritorno nella regione che meglio conosce i modi e i costumi di Antonio Di Pietro.

Massimo Romano, per quali motivi lei e numerose altre personalità molisane avete dato le vostri dimissioni dall’Italia dei Valori?

«Ho creduto in un sogno, e ho lavorato per quel sogno. Poi mi sono accorto che si trattava di una illusione ottica, e che la realtà in IdV è molto diversa da come la si racconta. Così, tra la scelta di rinunciare al sogno e adeguarmi ad un partito che predica bene e razzola male e quella di continuare il sogno senza però il partito, ho scelto la seconda. A 23 anni, dopo la laurea a Bologna, ho rinunciato a trasferirmi a Roma dove avevo vinto il concorso per il praticantato all’Antitrust per candidarmi con Di Pietro alla Regione. Sono stato il primo eletto. In Regione sono all’opposizione e FACCIO opposizione contro Michele Iorio, che ha creato un sistema di potere tanto collaudato e pervasivo quanto dannoso per il Molise. Di Pietro non ha mai speso una parola contro quel sistema. Poi mi sono candidato a Sindaco del capoluogo, dove con una sola lista di 40 amici personali ho preso il 20% (con circa il 10% di voto disgiunto a mio favore...), contro un esercito di 11 liste di centrodestra (solo 54%) e un gruppetto di liste di centrosinistra, tra cui una lista civetta ispirata -tacitamente e, francamente, anche un po’ subdolamente- proprio da Antonio Di Pietro (5%). Ho chiesto spiegazioni a Di Pietro. La risposta è stata chiara: ha premiato proprio tutte le persone di quella lista civetta, che sono state ricompensate con un assessorato in Provincia e con il tappeto rosso per entrare in IdV. Evidentemente erano stati bravi a far perdere IdV e far vincere Iorio...»

Quale fu la reazione di Di Pietro a questa scissione, in Molise sua terra nativa, dal partito da lui fondato?

«La scissione non è stata un fulmine a ciel sereno, per Di Pietro. Chiesi, anzi chiedemmo, spiegazioni a Di Pietro del perché ricompensasse e premiasse tutti e solo quelli che ci avevano remato contro non dieci anni prima ma due settimane prima. La risposta? Silenzio. Chiedemmo quindi un incontro ufficiale. Che ci fu, a Roma, nel suo ufficio, dove si limitò a comunicarci decisioni già prese da un pezzo. Ma sulle ragioni che lo hanno spinto a farci perdere a Campobasso nessuna risposta. Al pari del silenzio dopo la nostra fuoriuscita. Per questi silenzi, in una assemblea autoconvocata, partecipata da centinaia di persone, molte delle quali neppure conoscevo e che avevano aderito spontaneamente, abbiamo fondato Costruire democrazia, un movimento civico. L’assemblea mi ha eletto all’unanimità Presidente».

Le elezioni amministrative interessano anche il Molise, seppure non riguardano il rinnovo della presidenza regionale attualmente detenuta da Michele Iorio (PdL) - e ricordiamo che l’on. Silvio Berlusconi è parlamentare eletto del Molise come lo stesso Di Pietro -, per il rinnovo di amministrazioni comunali, in particolare Termoli che - seppure non ancora in modo ufficiale - figura sulla lista dei siti suscettibili di ricevere un impianto di produzione elettrica nucleare.

Come si presenta Costruire democrazia in queste elezioni? Con quali alleati?

«Termoli è un centro di potere e di interessi giganteschi. Dalla Turbogas all’ipotesi nucleare, all’affaire Zuccherificio. Di Pietro è venuto in Molise per lanciare la candidatura dell’ex sindaco, da poco sfiduciato dalla sua stessa maggioranza. Poi lo ha ritirato. Poi ha proposto un tavolo del centrosinistra, dal quale ha ben pensato di escluderci. Poi, sull’altare della sua Montenero, ha chiuso un accordo con il Pd su un nome civico proveniente da An. Persona eccellente, che tuttavia allo stato non sembra accettata neppure dalla lista termolese dell’IdV che ha già preannunciato l’addio a IdV. Dunque, ad oggi, IdV non presenterà neppure una lista a Termoli. Ma manca ancora qualche giorno. stiamo a vedere. Noi lavoriamo per costruire un’alternativa al centrodestra di Iorio, cercando di ricompattare quel centrosinistra che Di PIetro lavora, invece, a dividere».

In Molise c’è la situazione del comune di Venafro, dove il sindaco di centro destra, Nicandro Cotugno, governa grazie all’appoggio dell’Italia dei Valori nelle persone di Adriano Iannacone, assessore al Commercio, e di Nico Palumbo, Presidente del consiglio comunale. Si può dire che questo sia un esempio tipo del modo in cui Di Pietro intende applicare sul territorio i valori proclamati dall’Italia dei Valori? Come il ’no compromessi’ e ’chiarezza delle scelte enunciate’?

«Non ero e non sono d’accordo con la scelta degli amici di Venafro di sostenere un sindaco di Forza Italia, ma all’epoca dei fatti la linea nazionale di IdV era "mani libere" sui comuni dove si corre con liste civiche. Dunque, chi criminalizza gli amici di Venafro sbaglia destinatario: fu Di PIetro ad avallare quella scelta. Perché bisognerebbe chiederlo a lui».

Secondo lei, dall’esperienza da lei maturata, cos’è l’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro? Un’illusione di prospettiva? Una delusione incarnata? Idee giusti con uomini sbagliati. Un male endemico all’Italia?

«IdV sulla carta è un progetto splendido di rinnovamento della politica che tuttavia cammina sulle gambe di persone talvolta sbagliate. Non dico cattive, non ho questa presunzione. Dico solo che sentire certe persone di IdV parlare di lotta al familismo, o di lotta ai costi della politica mi ricorda esattamente Berlusconi quando dice di essere il Governo che combatte la mafia, dopo le leggi criminogene sullo scudo fiscale o sulla giustizia penale. Tale e quale. Stessa ipocrisia».

Resist.Enza

La Gazzetta de ‘ lì Scarpasciùdd ’

a cura di Vittorio Patriarchi

Il Professore Cicchini ancor meglio di Bertolaso

Sabato 13 febbraio. FLUMINENSE 4 - SAO PAULO 3, arbitro Orazio Di Blasio

Fluminense(Blu):Ronzitti L,Vitelli,Ronzitti N,Vino,Serafini,Puddu,Ronzitti Ni,Di Domenico,Angiolillo,Frangione

Sao Paulo(Gialli):Loreta,Antenucci,Di Marco,Sebastiani,Lemme,Patriarchi,D’Adamo,Cicchini,D’Angelo,Fanucci,Ronzitti Go

Encomio solenne per la solerzia del professor Cicchini,che arditamente e con risolutezza ,sposta un grosso tubo di pvc verso il bordo inferiore della recinzione,per evitare che ‘la pàlle s’abbirrìte pi sòtt’ a lu’ vuallòne’.Un 10 contro 11 oggi devastato da infortunati ed in altre faccende affaccendati(tra cui Soldano, intento nella difficile alchimia d’impasto dei ‘graviòli’carnescialeschi e Di Foglio alle prese ‘nghi cumbuère e cummuarùzze’).Il frenetico mercato degli acquisti iniziale stavolta ha penalizzato il capitàa Antenucci,che alla ricerca di qualche rincalzo giovane,’i jànne ammullàte’il 39enne Lemme:il resto della squadra,come somma di età,rasenta il mezzo millennio. Frenetica e curiosa la trattativa per Hulk D’Angelo,che,tra permute e prestiti,ha cambiato maglia per quattro volte prima dell’inizio.Nel 1°t.i blu rompono gli indugi e passano con il dir.Luigi Angiolillo,finalmente sbloccatosi dopo un lungo digiuno,servito da sin.da Vitelli: 1-0. I gialli rispondono con 2 occasioni per D’Angelo ,ma lui spreca malamente a lato: ’n’i jè còse,ùgge!’,profetizza pessimista Loreta. E infatti,su punizione di 1° dal limite,il blu Simone DiDomenico aggira la barriera con una foglia secca che lascia di sasso lo stesso Loreta ,ed è 2-0. Al 39’,il blu Frangione scatta sulla sin. e serve Michele Vitelli,che infila facilmente il 3-0Annichiliti,nella ripresa i gialli ‘ammistìchene lì carte’ spostando D’Adamo sull’ala,e al 5’,accorciano:Pietro Hulk D’Angelo in progressione ,scaldato il diesel per 45’,mette il turbo e segna il 3-1. Dopo 15’ lo stesso Pietro ‘ci à tòdde la ‘mmèzze’e si ripete,accorciando 3-2. Al 29’,i blu perdono Frangione che stacca la spina,mentre dopo 1’ i gialli perdono sia Cicchini che Antenucci per stiramento,e si ristabilisce la parità numerica. Al 33’ il blu Nico Ronzitti si fuma 3 avversari sulla fascia destra,e dalla linea di fondo fa fare una boccata a Luigi Angiolillo,che solo in area segna il 4-2.Ma poco dopo il portiere giallo Loreta imposta a centrocampo lanciando D’Adamo sulla destra,cross per Gogò Ronzitti che accorcia il 4-3.Altre occasioni nel concitato finale(qualcuna in più per i gialli),ma il risultato non cambia.

Classifica goleador(2010):9 gol:Hulk D’Angelo 6 gol:Serafini A.,Ronzitti Gogò 4 gol:Frangione 3 gol: Di Blasio,Cicchini ,Di Domenico 2 gol: Angiolillo,Serafini S.1 gol: Vitelli,Lemme,Fanucci,Budano,Ronzitti Nico

domenica 14 febbraio 2010

San Valentino è passato. Torniamo tutti normali.




Smentita del Presidente del Circolo IdV 'Colantonio'
"Il firmatario dell'articolo inviatovi, rappresenta solo sè stesso"
Tag: IdV Vasto smentita dr. Giammichele Molino
Ieri abbiamo pubblicato un articolo, inviato a diversi organo di informazione, con il quale , a nome del Cicolo Idv 'Colantonio', si facevano alcune considerazioni politiche. Il citato articolo, intitolato "Quanta fatica per riuscire a parlare di progetti concreti", è stato oggetto di una nota del Presidente del suddetto circolo, che ne ha sconfessato la paternità.
Di seguito il testo della nota inviata dal dr. Giammarino al nostro giornale e agli altri organi di stampa:

In un recente articolo, inviato al suo giornale ed intitolato…”Quanta fatica per riuscire a parlare di progetti concreti”, leggo infatti una serie di affastellate e confuse affermazioni che poco hanno di comprensibile se non l’uso continuo della parola NOI accompagnata ad una firma in calce che si richiama al circolo politico da me presieduto.

La prego di smentire ufficialmente che la nota da Voi accettata sia in qualche modo espressione della comune posizione politica del Circolo “Michele Colantonio”.

L’estensore della nota erroneamente presentata ai lettori come si trattasse di un testo discusso e accettato democraticamente all’interno dei riconosciuti rappresentanti della IdV, tende troppo facilmente a confondere il suo intricato eloquio con la voce della Cittadinanza (che tanto spesso viene invocata nell’articolo), mentre invece può e deve essere legittimato a rappresentare solo la sua personale opinione, avendo peraltro il coraggio civile di firmare i suoi contraddittori e confusionari scritti con il proprio nomee la propria carica.

Dr. Giammichele Molino
Presidente del circolo Idv di Vasto “Michele Colantonio”

Smile

Carnevale ... pochi anni orsono.



Nella valle dei Timbales.

Carnevale ... tanti anni orsono.


Who shot the sheriff ?

Grande successo su "Il Grillo".

Quanta fatica occorre fare, per riuscire a parlare di progetti concreti.

Purtroppo anche noi del circolo Vasto 1 M. Colantonio riteniamo che in politica occorra “litigare”, per far sì che le posizioni diverse possano delinearsi meglio. Semplicemente noi pensiamo che occorra confrontarsi su cose concrete. Nostro malgrado i politici vastesi spesso si sono “appassionati” ai percorsi dei cortei funebri, o al totocandidature solo per stare alle più recenti polemiche da pollaio (ringraziamo il presidente Berlusconi per l'efficacia dell'espressione) registrate negli ultimi tempi.
Allora, ecco il paradosso della situazione: c'è un problema conclamato. L'area intorno al S. Pio è da riqualificare. Lo hanno detto tutti. L'ospedale è sotto scacco. Lo hanno detto tutti. Noi avanziamo una proposta per affrontare il problema, e la risposta é: MA COSA DITE!!! LA SOLUZIONE È... NELL'OSPEDALE DI CUI SI VAGHEGGIA DA 12 ANNI E DEL QUALE NON È STATA ANCORA POSATA LA PRIMA PIETRA! Dobbiamo dire che siamo letteralmente basiti. E con noi tutta la cittadinanza che ci testimonia, nelle forme più diverse sia gradimento che interesse. Parliamo della cittadinanza, non dei “precettati” ai convegni politici (dai quali beninteso la cittadinanza si tiene bene alla larga). La cittadinanza adesso partecipa e lo fa con decisione, spazzando via i puerili tentativi di mettere un cappello politico ad iniziative volte a beneficio della collettività tutta. Casomai non si fosse capito intendiamo fare riferimento a quanto avvenuto intorno al progetto “cava a punta penna”, e alle relative “magre” figure rimediate da taluni. A tutti coloro i quali invece fa piacere che vengano affrontati temi concreti noi diciamo non temete. Noi continueremo a parlare di cose da fare. Sarà questa la nostra campagna elettorale.
Agli amici di qui quotidiano, amichevolmente suggeriamo per il futuro, onde evitare sfondoni come quelli dell'articolo di Elio Bitritto, di... leggere prima quanto diffuso con tanta cortesia e precisione dai vari organi di stampa. Solo a mo' di esempio citiamo histonium.net del 9.2.2010, nel quale si può agevolmente leggere “previa realizzazione di necessarie infrastrutture l'ospedale può tranquillamente rimanere dove si trova adesso”.
I progetti operativi li mettiamo a disposizione di chiunque, nel frattempo li stiamo illustando a tutti gli interessati. In quanto a scomodare concetti di “doppiezza e inadeguatezza” anche lì faremmo un pochino più di attenzione. Purtroppo le delibere del consiglio comunale sono documenti pubblici, e solo per esempio, nella delibera n. 108 del 15.12.2009 del consiglio comunale http://www.comune.vasto.ch.it/e_view.asp?E=8764 possiamo trovare ben 5 Vastesi che hanno votato CONTRO L'ACQUA PUBBLICA A VASTO. Noi non aggiungiamo commenti, certi che la cosa darà da pensare a molti.
Agli amici dell' IdV di Vasto diciamo invece che, registriamo con piacere posizioni diverse da quelle del circolo Vasto 1 “M. Colantonio”. Noi comunque, potendo contare sul prezioso apporto di esperti in vari settori, abbiamo affidato il compito di fornire talune delucidazioni al nostro Presidente, persona SICURAMENTE competente a riguardo. Per il resto, invitiamo la segreteria politica dell'IdV !?! (rimaniamo tuttora stupiti della capacità dei nostri amici di inventare organi statutariamente non previsti) a continuare ad occuparsi dei settori nei quali si è sinora distinta. Vale a dire: difesa dei contravventori del codice della strada, presentazione di emendamenti per avvicinare gli immobili alle strade e... teleferiche.

Il circolo IdV Vasto 1 “M. Colantonio”

sabato 13 febbraio 2010

Detto tra noi ...

Guarda quel castello
è tuo, è tuo se lo vuoi...
Io aprirò il cancello
e tu, tu mi seguirai...
... e dentro i viali di quel giardino, ti ci ritroverai:
ci hai vissuto per ore ed ore nei sogni tuoi...
... ed alla sorgente di acqua fatata poi ti disseterai,
ma già tu scuoti la testa, la favola forse sai...
... si, è vero!
Detto tra noi, sono solo un brigante, non un re,
sono uno che vende sogni alla gente,
fa promesse che mai potrà... mantenere.
Favole sì, ne ho contate ma tante, tante sai.
Detto tra noi, io non sono un gigante,
draghi non ne ho ammazzati mai...
Ho un progetto in mente,
un parco in ogni città.
Quanto spazio verde,
la vita per voi cambierà...
... e costruirò ponti e larghe autostrade, a dieci e più corsie
senza code a caselli, pedaggi e altre diavolerie.
... e tutta la gente che è costretta ad emigrare, a casa tornerà,
ma già scuotete la testa, più non mi credete ormai...
... si, è vero!
Detto tra noi....

... e chi ci ha pensato!


Mi chiedo perché, le cose importanti, si valutano solo alla fine. Così che, in merito alla viabilità intorno al nuovo parcheggio di vai Foscolo, gli abitanti si accorgono solo ora che dovranno sopportare disagi e l’amministrazione sta, solo ora, predisponendo le necessarie disposizioni inerenti la viabilità.
A questo punto non rimane che aspettare. Tuttavia mi urge segnalare, un fatto curioso, dovuto alla carenza di valutazioni. Della serie: ” … e chi ci ha pensato!”.
Gli autisti dei pullman elettrici sono coperti di tutto punto, con cappotto, cappello sciarpa e guanti. Qualcuno si è chiesto perché? Io si e mi sono dato una risposta. Se si accende il riscaldamento, questo consuma elettricità, quindi quella a disposizione non basterebbe per completare il giro previsto. I bravi autisti di conseguenza, stoicamente, sopportano il freddo.

Premonizioni di un liberale?

Da Noi vastesi


NEL 1964 L'INTELLETTUALE VASTESE EX PRESIDE DEL MAGISTRALE DECISE DI PUBBLICARE A CARNEVALE UNO "SCHERZO" INTITOLATO "LA STORIA DEL GABBIANO", ...PARTENDO DALLA RADICE "GABBARE" DI TALE NOME. E chi non gabba in Italia?

da leggere
di Lino Spadaccini

Dopo aver apprezzato la pubblicazione de “La Storie” di Fernando D’Annunzio, oggi parliamo di una piccola pubblicazione risalente al 1964, del compianto prof. Mario Sacchetti, dal titolo “Storia del Gabbiano”.
Decisamente poco conosciuti, questi versi in lingua, da cantare sull’aria di stornelli romani, rappresentano un esempio di “Storia vastese”, da cui si discosta per la scelta della lingua, con un fine forse più intellettuale, ma scritto con gusto, garbo, molta ironia e dal risultato sicuramente gradevole.
Scriveva il prof. Sacchetti nell’introduzione: “Si racconta che, in una regione non ben definita della penisola, in un’epoca imprecisata della nostra storia, una parte cospicua di popoli italici si riunirono per deliberare circa l’animale da assumere come simbolo nazionale, e la loro scelta cadde sul gabbiano. Orbene, meditando sui motivi di quella scelta”, e prosegue, “un ignoto epigono della scuola di Esopo ebbe l’estro di comporre la presente canzone, dedicata agli esimi rappresentanti di quell’Italia allegra… Onde egli, rifacendosi ad una tradizione paesana, secondo la quale in tempo di Carnevale si usa cantare la Storia, ossia una rivista dei più notevoli e piccanti fatti di attualità, ho pensato bene di pubblicare questo documento, acciocché esso sia debitamente divulgato, nella speranza che gli insegnamenti più difficili a penetrare attraverso la via maestra del discorso serio possano trovare adito alle coscienze attraverso il sentiero dello scherzo e della facezia”.
Ed allora leggiamo alcuni passi della Storia del Gabbiano, o per meglio dire del “gabbato”:
In questo giorno fausto di baldoria, / amici miei, venite ad ascoltare / la peregrina e deliziosa istoria, / ch’io qua sono venuto a raccontare: / è la storia del gabbiano, / animale molto strano; / udite udite, / fate tesoro e poscia riferite /… La favola racconta che gabbiano / è un animale strano e assai complesso, / che specie in mezzo al popolo italiano, / è destinato al più grande successo; / perché il nome, se vi pare, / vien dal tema del gabbare: (e) / se non gabbiamo, / ditemi voi come ce la caviamo? / Per questa occulta sua virtù profonda / la specie dei gabbian si propagava: / sul patrio suol, dall’una all’altra sponda, / come un’epidemia poi dilagava: / gabba tu che gabbo io, / con impegno e con gran brio; tutti gabbiani: / birboni, indifferenti e puritani. / Se il medico non gabba, il suo cliente / Se non lo gabba pure l’avvocato, / a casa non riportano un bel niente, / e ognun di loro rimarrà gabbato; / gabbar deve l’ingegnere, / l’impiegato ed il banchiere, / il professore, / il magistrato e il burbero esattore. / Il commerciante, se non sa gabbare, / vuol dir che non conosce il suo mestiere, / e se non gabba, certo non sa fare / l’industrial, l’agricoltor, l’artiere: / gabba l’ultimo pivello, / gabba questo e gabba quello: / oh gabbamondo! / quale mestiere trovate più giocondo? /… Ma un giorno in mezzo a questo baccanale, / si leva dei politici la schiera, / dicendo: qui le cose vanno male, / se non si cambia il vento e la bandiera; / se si prende questo aire, / dove mai si andrà a finire? / perché ogni gioco / è bello appunto quando dura poco. /… Si insegnerà che tutti siam fratelli e che innanzi alla legge siamo uguali; si insegnerà che, come ai tempi belli, / l’amor di patria deve metter l’ali; e che poi la religione, tra le luci, è il gran lampione, / che può guidare / questo disperso gregge a pascolare. / E così, continuando la baldoria, gli uomini diplomatici e avveduti / credono di gabbare anche la storia, / co’ eserciti comprati e poi venduti. / Ma, ad un tratto, ecco il buon Dio / dice: qui ci penso io; / chi v’ha insegnato / che qualcheduno mai m’abbia gabbato? /… Voi liberi accordare vi potete / sul campo immenso delle buone azioni, / ma, se scegliete il male, incontrerete / sciagure, guerre e rivoluzioni; / e chi, col suo allegro fare, / crede infine di gabbare / il Padreterno, / sceglie anche lui, ma scegliesi l’inferno.

venerdì 12 febbraio 2010

Quì quò quà e le "profezie" sul 2012.

Dimostrando di conoscere le premonizioni che vogliono l’apparizione di UFO sulla terra entro il 2012, almeno quelli di Qui quotidiano hanno capito e, probabilmente non volendo, sottolineato la possibilità di mantenere l’ospedale “civile”, nel luogo dove si trova ora.
Già il piano regolatore del 1971, prevedeva la realizzazione di infrastrutture necessarie al funzionamento del nosocomio, previo l’abbattimento di un intero quartiere ma, per fortuna, nessuno se ne era accorto. Ora, forse consigliati da qualche studioso di storia dell’urbanistica, su Qui, si dice tra le righe che “una soluzione ci sarebbe ma dovrebbe prevedere l’abbattimento del tessuto urbano, per un raggio di cento metri tutt’intorno all’ospedale esistente ed una strada a quattro corsie che si sviluppi lungo l’Anghella (Angrella) e Santa Lucia”. Non è il caso di scomodare Haussmann o Cerdà, e nemmeno evocare gli sventramenti operati durante il regime tanto caro agli amici di Qui quotidiano, per capire che con l’abbattimento della “Garbatella di Vasto” ovvero le obsolete case popolari intorno all’ospedale, e l’utilizzo delle aree “verdi” dell’Angrella, si potrebbe dotare l’area di quelle infrastrutture che mancano, effettuando una operazione urbanistica degna di questa parola. (Perché a Vasto, "Urbanistica", è solo una parola della quale molti confondono il significato) Per quanto riguarda la ristrutturazione dell’edificio, rimando a successive critiche.
E Pozzitello? Li vedo una zona di impianti sportivi e ricreativi. Non so perché, forse credo agli UFO.

Touchè!


Da facebook

Non e' la politica in senso generale ad essere contro Vasto ma i Vastesi stessi! Da che ricordo, Vasto e' sempre stata ingovernabile, anche quando c'era la DC che aveva il 60% di consiglieri. Chi e' causa del suo mal, pianga se stesso...

Vota (Col)antonio, vota (Col) antonio.


Da Noi Vastesi

Marino ha detto...

ma che è?
Francescopaolo, ...ma che ti parli addosso? Attento, c'è sempre un rovescio della ...frittata. Perchè soltanto il dire degli altri è "chiacchiere"?

Tu da architetto sai bene: la misura, delle cose e nelle cose, è assolutamente necessaria. Lo dico ...perchè me l'ha detto il medico (che ho di dentro).
Io che "medico", nè sapiente sono, da semplice "vento marino" ti dico:
Aspetta il tempo del fare (e questo non è, piaccia o non piaccia il tuo momento), lì si vedrà ...tua nobilitate. Come per tutti, speriamo diversamente dai tutti.
Intanto puoi anche dire, di tutto e di più, ma fai anche tu ...chiacchiere, come gli altri, come quelli che non sei tu o non sono del Circolo tuo. Non commettere l'errore di pensare che se sei bravo tu, automaticamente o per forza non valgono niente gli altri. Gli altri - scusami la filosofia spicciola - possono essere la tua seconda possibilità di esserci... Chiudo con: Ma a te, te l'ha prescritto il medico di stare nell'Idv? E aggiungo: credi di averne 'guadagno', pensi che non saresti lo stesso posizionandoti altrove?
11 febbraio 2010 09.44

Anche il titolo è di Marino. Lo ringrazio per tutto.

giovedì 11 febbraio 2010

Quale futuro per Vasto: Terziario

Quale futuro per Vasto: Industria

Quale futuro per Vasto: Commercio

Quale futuro per Vasto: Turismo

Quale futuro per Vasto: Agricoltura

Dal Circolo M. Colantonio

Vigente ancora la libertà di espressione, registriamo con piacere posizioni diverse da quelle del circolo Vasto 1 M. Colantonio.
Noi comunque, potendo contare sul prezioso apporto di esperti in vari settori, affidiamo la nostra replica al nostro Presidente, persona SICURAMENTE competente a riguardo. Per il resto però, invitiamo la segreteria (rimaniamo tuttora stupiti della capacità dei nostri amici di inventare organi statutariamente non previsti) politica dell'IdV a continuare ad occuparsi dei settori nei quali si è sinora distinta. Vale a dire: difesa dei contravventori del codice della strada, presentazione di emendamenti per avvicinare gli immobili alle strade e... teleferiche.

mercoledì 10 febbraio 2010

E’ meglio l’uovo oggi o la gallina domani?

Fa onestamente piacere che una nostra provocazione, perché di provocazione si è trattata abbia sollevato il caso dell’ospedale di Vasto.
L’unica sorpresa è che sinceramente non ci aspettavamo critiche da parte di rappresentanti del nostro partito, anche perchè , sono certo che non ci sia nessun cittadino vastese che sia contrario ad un nuovo ospedale , moderno, accogliente, all’avanguardia per risorse tecniche e con personale numericamente sufficiente a dare una ospitalità di eccellenza e servizi efficienti con il minimo di liste d’attesa, per ricoveri, visite specialistiche ed esami diagnostici.
Ma oggi le risorse per tutto ciò dove sono, e quando le avremo… se le avremo.
Le domande che mi sorgono spontanee sono, quando verrà ricoperto il posto di primario della ortopedia?, e della Neurologia,della Pediatria, del Pronto Soccorso, e da ultimo della Chirurgia, da pochissimo senza responsabile , visto il pensionamento anticipato del bravissimo dr. Marchese?, perché non aggiungiamo personale medico attualmente sottodimensionato ,ed evitare il collasso degli ambulatori specialistici,di radiodiagnostica, di Pronto Soccorso ? Non sarebbe più opportuno fare in modo da evitare che per sottoporsi ad una visita specialistica occorrano anche sei mesi?, per una colonscopia o una risonanza magnetica tre,quattro mesi?, Forse con un nuovo ospedale fresco di vernice luminoso ed imponente si risolveranno i problemi cronici della sanità della nostra città?.
Non credo, occorre invece ammirare e plaudire quelle professionalità che si impegnano giornalmente lavorando in condizioni di difficoltà, con organici sotto dimensionati , con difficoltà a reperire tecnologie diagnostiche d’avanguardia, con turni pesanti e ravvicinati ed anche retribuiti meno di quello che meriterebbero.
Bando alle ipocrisie, noi del circolo colantonio non solo ci auspichiamo, ma pretendiamo un nuovo ospedale, ma siamo consapevoli , vista la lentezza delle realizzazioni dei progetti pubblici, e vista la grave crisi che acuisce la cronica mancanza di risorse,nel nostro territorio, sia per il momento più realistico potenziare l’ospedale attuale in modo da dare ai cittadini vastesi , stanchi di ascoltare i proclami dei politici , concretezza ed efficienza, perché la salute è il bene più importante. Ed un porto sicuro ci farà sentire sicuramente più sereni.

Il presidente del Circolo IDV “Michele Colantonio”

Dr. Giammichele Molino

Campa ... nilismo


Mi chiedo perchè a Lanciano, non vogliono trasferire l'ospedale fuori dal centro. Mi chiedo perchè non reperire aree da utilizzare come parcheggio intorno all'ospedale esistente. Mi chiedo perchè non costruire una strada sul fosso "Angrella" in maniera da collegare l'ospedale alla statale 16. Mi chiedo che differenza c'è tra l'urbanizzare Pozzitello e ottimizzare il contesto urbano intorno al San Pio (qui risposte sarebbero facili). Mi chiedo nel frattempo che si fa. Mi chiedo con che logica fu spostata la stazione ferroviaria dal centro della marina di Vasto a dov'è ora e che risultato si è ottenuto. Mi chiedo che differenza c'è tra il collegamento del San Pio con l'entroterra e tra il costruendo (quando?)ospedale di Pozzitello e lo stesso entroterra. Mi chiedo tanto altro, per esempio: chi fa campanilismo? Guardatevi intorno.

Leggenda metropolitana


Il futuro nosocomio, quando sarà costruito, "ospiterà dei reparti di eccellenza nei quali sarà impegnato personale di eccellenza, riservando al “San Pio da Pietralcina” la gestione delle utenze programmate sul territorio, con una riconversione dei reparti e della diagnostica già esistente".
Nel frattempo visto che molti reparti restano senza le "fondamentali figure professionali" noi ci rivolgeremo ai cinesi che offrono "massaggi" sulla spiaggia.

martedì 9 febbraio 2010

Dicono che per i giovani non si faceva niente. Non è vero!




ed io c'ero.

Marketing.





Ed io c'ero

Siamo pronti a difendere il nostro ospedale.

Il circolo IDV Vasto 1 M. Colantonio si chiede: Spostare l'ospedale. L'ha ordinato il medico?

Mentre “infuria” la campagna elettorale fatta di candidature avanzate, avanzabili o... presunte, onde evitare che si torni a parlare di massimi sistemi come le multe inflitte ai contravventori del codice della strada, o del percorso obbligatorio dei cortei funebri, noi decidiamo di presentare la nostra idea di gestione del territorio. E partiamo da quella che è una delle strutture più importanti della città, l'ospedale. Una leggenda metropolitana fatta circolare da più parti, indicherebbe come panacea, la costruzione di nuovi ospedali un po' in tutto l'Abruzzo. Il comico sfiora il ridicolo in alcuni passaggi che ipotizzano fantomatici risparmi sulle progettazioni perché: “gli ospedali di Giulianova e Vasto saranno identici”. Però, noi abbiamo imparato a conoscere nostro malgrado l'operosità di questi governi ed amministrazioni “del fare”, che annunciano grandi opere per ogni dove. Quando va bene, finisce con lo sperpero del pubblico patrimonio, (vedi casi ALITALIA, PONTE SULLO STRETTO, VACCINI CONTRO H1N1), e quando va male si arriva ad ipotizzare il centro oli in quello che è... il cuore verde d'Europa, oppure una nuova corsa alle centrali nucleari, nel momento stesso in cui il mondo intero, senza distinzioni va verso le energie rinnovabili. E' così certificato, da parte di tanti politici un significativo scollamento dalla realtà. Ebbene noi, fiduciosi nella vacuità dei propositi di spostare effettivamente l'ospedale, annunciamo fin d'ora battaglia nel caso in cui tali propositi vengano in qualche maniera concretizzati, e nel frattempo con piacere annunciamo il nostro contributo operativo per migliorare la struttura, la sua accessibilità e la sua fruibilità. L'ospedale di Vasto, previa realizzazione di necessarie infrastrutture, può tranquillamente rimanere dove si trova adesso. Non esistono ragioni reali per spostarlo. Occorre invece, al più presto inserire in organico le fondamentali figure professionali, venute a mancare e mai sostituite. Non facciamo che una struttura funzionante diventi una “scatola vuota” per non si capisce bene quale motivo. Siamo disponibili a confrontarci, purché si parli di progetti concreti e bilanci. Tutte le nostre proposte invece saranno a breve divulgate. Va da sé che ci aspettiamo un feedback da parte della cittadinanza, sia in termini di proposta sia in termini di interesse.


Il circolo IDV Vasto 1 M. Colantonio

lunedì 8 febbraio 2010

La Gazzetta de ‘ lì Scarpasciùdd ’

a cura di Vittorio Patriarchi

( Paole’, ma pensa alle cose serie…)

Le doppiette dei bracconieri Cicchini e D’Angelo sparano all’Incoronata

Sabato 6 febbraio:FERENCVAROS 4 – BALATON 5

Ferencvaros(Blu):Ronzitti L,Lemme,Ronzitti N,Vino,Serafini S,Puddu,Soldano,Di Domenico,D’Angelo,Angiolillo,Frangi-
One,Storto

Balaton(Gialli):Loreta,Antenucci,DiMarco,Sebastiani,Di Foglio,Patriarchi,D’Ermilio,Cicchini,Ronzitti G,Budano,Serafini
A,Fanucci

Lo scandalo del capitano inglese Terry non intacca minimamente la integrità morale del ‘nostro’ capitàa Antenucci,che quindi conserva a vita la fascia e la controlla assiduamente a destra(intesa come zona…).Anche oggi un 12 contro 12 (questa volta entusiasmante)con pioggia battente. Al 2’ i gialli sbloccano il risultato con Andrea Serafini,ma al 10’ i blu,su disimpegno sbagliato a metacampo, lanciano Pietro HUlk D’Angelo,che non perdona,ed è pareggio 1-1. Al 16’ il maresciallo Frangione ‘ ingègne li scarpètta nùve’con un gol tipico dei suoi:in progressione si libera dei malcapitati ed insacca il vantaggio blu del 2-1. Ma al 26’ il ‘colicato’ Gogò Ronzitti ristabilisce le distanze pareggiando 2-2.Nell’intervallo, il ‘carbonaro’Soldano fa pubblicità occulta al caciocavallo affumicato di Agnone e riscende in campo nascondendosene uno davanti sotto la maglia. Al 12’ del 2°t.,il blu Silvano Serafini(in tackle in area contro il figlio Andrea),cade e,raggomitolato,trattiene la palla con le mani e gli intima: “e ‘mmo’ avàste a jiucà, a piscià e ddurmuì a la càse! “: rigore,trasformato da Nicola Cicchini,ed è 2-3. Ma il furioso Silvano si riscatta subito e,”nghi lu suànghe all’ùcchie”,si proietta in area gialla e lascia partire una beffarda puntina alla Mariolino Corso che s’infila rasoterra al palo sin.dell’esterrefatto Loreta: 3-3. Al 24’,sugli sviluppi di un corner,il professore Nicola Cicchini batte a rete per la 2°volta ed è 3-4, ma su rovesciamento di fronte,al 26’ Frangione si libera sulla sinistra e serve ‘nghi la cucchiarìne’per Pietro Hulk D’Angelo,che infila facile il pareggio del 4-4. Decisivi gli ultimi 10’:il giallo Massimo Fanucci (che presiedeva la fascia sinistra con gli altri due giovanissimi Sebastiani e Di Marco,180 anni in tre!)da solo smarcato in area blu ,si trova tra i piedi una palla vagante e di prima stanga a rete: 4-5 .Nei minuti restanti forcing dei blu in area gialla,ma Loreta sventa in 2 occasioni e un siluro di Vino al 92’ va di poco alto. Paolè, ti li si pèrse!(n.d.r.)

Classifica goleador(2010): gol:Hulk D’Angelo 6 gol:Serafini A. 5 gol:Ronzitti Gogò 4 gol:Frangione 3 gol: Di Blasio,Cicchini 2 gol: Di Domenico,Serafini S. 1 gol: Lemme,Fanucci,Budano,Ronzitti Nico

A grande richiesta


In piedi: Giuseppe Fabrizio,Roberto Mancini, Michele Baccalà, Lino Petroro, Roberto Santini, MARIA RUZZI, Antonio Cinquina, Giuseppe Lattanzio, Luigi De Rosa, Pietro Stivaletta, Francesco Pollutri.
Seduti: Alfonso Zuccaletti, Carlo Molino, Nicola Stivaletta, Carlo Meale, DON FELICE PICCIRILLI, Florindo Barisano, Francescopaolo D'adamo, Antonio Marinucci, Fernando Fiore.

Non condivido il giudizio del "tifoso" bisogna essere siceri, almeno con se stessi

Caro Direttore Sabato pomeriggio alle 16.30 ho deciso di andare all'Auditorium della Biblioteca Comunale dove era previsto l'atteso evento politico organizzato da Polis .Volevo sentire con estrema attenzione tutto quello che sarebbe stato detto.Poi e' bello confrontare quello che si legge sui vari blog cittadini e notare le variegate sfaccettature e commenti pro e contro.C'e' piu' di uno che scrive per sentito dire oppure che va di persona a sentire.L'incontro e' stato per me molto bello e spero che a breve si replichi per far crescere l'attenzione dei Vastesi e far conoscere obbiettivi e programmi della futura formazione politica . Ho visto molti conoscenti e penso che sicuramente le persone che sono intervenute hanno riempito in ogni ordine di posto e molti erano in piedi.Dopo un po' di attesa ecco che si parte con l'introduzione della moderatrice Sabatini e poi l'intervento di Davide D'Alessandro .L'intervento e' stato molto dettagliato e spero che in futuro l'entusiasmo che lo anima dia la spinta propulsiva a chi vuole far ripartire la nostra amata citta'.Ho letto spesso e volentieri le riflessioni di Polis in questi anni e adesso e' arrivata la stagione in cui si deve mettere in pratica le idee e le proposte fatte.Poi sono intervenuti :Prospero,Del Prete e Tagliente e tutti e tre hanno fatto capire di essere leader con i titoli per poter dare a Vasto una amministrazione degna di questo nome.Sicuramente e' una fase di rodaggio e ogni inizio non e' esente da incomprensioni e chiarimenti.Ho notato che sia Del Prete sia Prospero e Tagliente hanno una grande personalita' e che l'incontro e' stato genuino e pieno di spunti di riflessione .La sensazione e' che se hanno raggiunto le mete piu' difficili non e' stato per caso (come per altri) ma per un solo motivo e cioe' il merito ed e' poi indubbio che hanno carisma .Avere esperienza amministrativa e' un valore aggiunto utilissimo per far ripartire Vasto perche' conoscono la "macchina" comunale alla perfezione...a Vasto puo' fare solo bene.Poi e' bello vedere insieme chi ho votato nel 1989 (Prospero) ,nel 1994-1995 (Tagliente) e ora c'e' come candidato Sindaco Nicola Del Prete e' quindi per me un ottimo auspicio.Con Loro Vasto e' riuscita ad avere un buon incremento della sua economia e un buon incremento delle infrastrutture con in ultimo l'apertura dell'Universita'.Ora sembra una cosa irrangiungibile,ma dire che Vasto e' stata veramente una Citta' Universitaria non e' stata un'utopia.Sono sicuro che sara' tra le Loro priorita' insieme a tante altre problematiche che oggi attanagliano la nostra amata Citta'.Nicola Del Prete si e' conquistato sul campo i Gradi e puo' ambire ad avere un ruolo molto importante per in futuro della nostra Citta'.Durante l'incontro ci sono stati dei momenti "distensivi " con un paio di interventi fuori programma...Il concetto e' che c'e' una squadra che ha in concreto i migliori attaccanti quindi ha tutte le carte in regola per poter vincere alle prossime elezioni amministrative del 2011.Bisogna creare una squadra che in ogni singolo reparto deve avere le persone giuste e che non deve lasciare nulla al caso.La squadra avversaria e' temibile...piu' di quello che sembra.Caro Direttore Sabato 06 Febbraio 2010 e' partita una campagna elettorale lunga e faticosa,ma che ha come traguardo l'Amministrazione di una Citta' che desidera ritornare ad essere una tra le piu' dinamiche dell'Abruzzo. I Vastesi non vi deluderanno.Cordiali Saluti da Davide Delle Donne

domenica 7 febbraio 2010

Manuale Cencelli


Da Piazza Rossetti



Elezioni al Consorzio di Bonifica Sud: l'IdV contesta il metodo

07/02/2010 14:00:24

Elezioni al Consorzio di Bonifica Sud: l'IdV contesta il metodo
In una nota del circolo cittadino critiche alla "spartizione" operata
Sono 24mila 180 le aziende chiamate oggi, domenica 7 febbraio, al voto per il rinnovo della consiglio dei delegati del Consorzio di bonifica Sud. Si vota dalle 9 alle 19 in 22 seggi allestiti in 21 comuni. Il Consorzio di bonifica Sud è nato nel 1997 dalla fusione dei preesistenti Consorzi di Vasto, Lanciano e Palena. Un voto accompagnato dalle polemiche dell'Italia dei valori di Vasto: "Presente una sola lista. Pertanto basta raggiungere il quorum per rendere valide le elezioni. Il nome del presidente già si sa", cioè Panfilo Di Silvio, avvocato, ex presidente del Consiglio provinciale. "Fu introdotto nella cosiddetta prima Repubblica, per regolamentare la suddivisione della torta in maniera equa per tutti, il manuale Cencelli", è scritto nella nota del partito di Di Pietro: "Per manuale si intendeva una formula per regolare la spartizione delle cariche pubbliche in base al peso elettorale di ogni singolo partito. Il manuale Cencelli sanciva quanti e quali posti o cariche dovevano essere assegnati a soggetti appartenenti a ciascun partito. Sono passati molti anni, non è cambiato niente, purtroppo i cittadini sono costretti ad assistere inermi a politiche che puntano direttamente ad un unico fine, che altro non è che la semplice spartizione di poltrone. Noi dell’Idv - conclude il comunicato del circolo cittadino - ci dissociamo da questo modo di fare politica"

Io aggiungo:

Tuttavia se ci danno qualche poltrona, accettiamo volentieri.

Musica per tutti i gusti


Taggate chi volete.

sabato 6 febbraio 2010

Se sapevo andavo a giocare a pallone.


Come ogni sabato potevo andare a giocare sul campo dell'Incoronata. Oggi sarebbe stato un pantano. Per me giocare su campo fangoso è molto gradevole. Il campo fangoso che ho frequentato oggi è stato quello della politica. Non è stato gradevole. Niente di niente di niente. Qualcuno mi potrà dire che è solo l'inizio.Bene! Se è solo l'inizio, si cominci a lavorare. Incominciamo rimboccandoci le maniche. La politica a Vasto (ma non solo) di questi tempi è un deserto. Far crescere qualcosa nel deserto è molto difficile. Manca la cultura. La politica non ha più cultura. Prima, tanto tempo fa, forse era eccessiva la cultura nella politica. Ora la politica è il deserto della cultura.

Struzzi e canguri vivono ai margini del deserto.

Se sapevo andavo a giocare a pallone.

venerdì 5 febbraio 2010

Il canovaccio

La politica vastese, è “caduta” in un pozzo così profondo che i tempi di recupero saranno lunghissimi e le operazioni per questo recupero ricordano “metaforicamente” la tragedia di Vermicino. Non è detto che si riesca a recuperare il malcapitato, tuttavia ci si deve provare. Ma a chi si chiede di lanciare una fune o di scendere giù nel pozzo per tentare di riportare alla “luce” quella politica, cosi abbracciata, avvinghiata alla città, costretta anch’essa suo malgrado a rimanere in quel luogo buio e senza aria? A coloro stessi che l’hanno gettata in quel luogo, così in basso.
Spesso mi chiedo, per quale ragione uno come me dovrebbe ricandidarsi, dopo aver visto quello che ha visto e subito quello che ha subito? Per sentirsi dire: Ti piaceva sedere in prima fila a teatro? Ti piaceva seguire in prima fila le processioni? Ti è piaciuto viaggiare a spese della collettività? Ti piaceva … ti piaceva? Se stavi con “quelli”, sei della stessa pasta. No, miei cari! se sono sceso nell’arena era solo per “tentare di fare” e mi sembra di aver fatto qualcosa. Utile? Inutile? Sta a voi giudicare, non a me. Certo, restare come il Presidente Pertini a Vermicino, sull’imboccatura del pozzo, a guardare impotente il recupero della vittima, la mia … no! devo dire la nostra Vasto, non è da me. Tentare qualcosa è un dovere.
A Vermicino, secondo me, se non si fosse creato il caso mediatico, Alfredino Rampi, sarebbe stato salvato. Senza le ansie, le paure, la fretta di essere eroi, umilmente, qualche esperto sarebbe entrato nel cunicolo e avrebbe recuperato il bambino.
Purtroppo, da piccolo, in TV, ho visto un film americano: “L’asso nella manica”, di Billy Wilder (1951) che probabilmente ha alimentato questo mio modo di vedere le cose.
Nel caso di Vasto la situazione è molto complicata, le iene e gli avvoltoi sono da tempo pronti. Sanno che sarà il bufalo o sarà il leone, qualche cadavere da spolpare si troverà.
Scusate! uso troppo la metafora, ma come giudicate coloro che, senza alcuna qualità, senza alcuna capacità, senza aver mai proposto alcunché per la collettività, con qualsiasi formazione politica al potere, rimangono sempre in auge?
Mi sto immergendo nelle sabbie mobili, o in un viscido pantano. Vedo già i coccodrilli, che dalla riva dove prendevano il sole, scendono verso di me. Eppure ….




Ma perchè?

Gli si vieta Sanremo ma ...


La prima caratteristica delle polemiche all’italiana è che, un attimo dopo che sono scoppiate, non si capisce già più di che cosa parlano. Prendiamo il caso Morgan. Di scandaloso, nelle sue dichiarazioni, non c’era l’ammissione dell’uso di droga, vizio diffuso nello spettacolo e non solo lì, ma il messaggio che la cocaina sarebbe un ottimo antidepressivo. Parole devastanti, anche perché a pronunciarle era un divo della tv. Ebbene, questi due aspetti – l’esaltazione della coca come farmaco e l’impatto della popolarità televisiva – sono subito scomparsi dal dibattito per lasciare posto all’immagine dell’artista maledetto che si droga, capro espiatorio da immolare sull’altare del prossimo festival di Sanremo.

La seconda caratteristica delle polemiche all’italiana è l’immediata trasformazione del capro espiatorio in figliol prodigo. Gli si vieta Sanremo, ma lo si invita a tutti gli altri programmi perché si ravveda e chieda perdono. Il più rapido è don Vespa, che per la cerimonia del pentimento ha convocato un prete vero, don Mazzi, da non confondere con il direttore della prima rete Mazza, che non vuole Morgan al festival, e con il direttore del festival Mazzi, che invece gli tenderebbe la mano. Non ci capisco più una mazza, sbotta Morgan, e su questo è difficile dargli torto. Comunque si sottrae al rito purificatorio: se non lo vogliono più a Sanremo, pazienza. «Diamogli una seconda possibilità», insiste invece l’onorevole Bersani con toni da prelato. Perché la terza caratteristica delle polemiche all’italiana è che il Pd sta zitto quando dovrebbe parlare, ma se c’è da rimanere zitti, si può star sicuri che parlerà.

L’idea che la Rai sia in grado di decidere da sola chi mandare a Sanremo e chi no non sfiora nessuno, tutti hanno qualcosa da dire o da contestare al proprio avversario, e il povero Morgan, saggiamente, ha detto a Vespa «chissenefrega di Sanremo»: tanto lui la sua bella settimana di pubblicità l’ha avuta, e a questo punto il ruolo di martire non potrà che contribuire al successo dei suoi dischi.

I politici al contrario non rinunceranno tanto facilmente a sviscerare fino in fondo il caso. Lo fanno – va detto – con una passione certamente superiore a quella che hanno messo nel recente scontro sul «legittimo impedimento» o in quelli di tutti gli altri giorni su Berlusconi.

È facile immaginare che qualcuno arriccerà il naso in segno di dissenso e finirà a ricordare con malinconia i tempi in cui la politica con la «P» maiuscola si occupava solo di questioni serie. Ma a parte il fatto che qualche debolezza per il mondo dello spettacolo ce l’avevano anche i grandi leader della Prima Repubblica (una volta Saragat da Presidente della Repubblica arrivò a mandare un telegramma di congratulazioni a Sofia Loren, per la nascita del suo primo figlio), non è affatto il caso di scandalizzarsi, o di compiacersi: la politica, in Italia, ormai è questa cosa qui.
(Gramellini Sorgi La Stampa)

Si abbandona l'idea della "teleferica" per recuperare la "antica" proposta dell'Architetto D'Adamo.



Da VastoWeb di oggi:
Un parcheggio sotto via Adriatica: un ascensore lo collegherà al centro

L'area in cui sorgerà il parcheggio VASTO - Un parcheggio sotto la balconata orientale della città. Vicino al parco delle Lame. E collegato a via Adriatica con un ascensore. E' il progetto che sta redigendo l'Ufficio tecnico del Comune di Vasto. Allo studio le soluzioni che permetterebbero, secondo l'assessorato ai Lavori pubblici, di decongestionare il centro storico, bonificando un'area abbandonata. Si tratta di un piazzale sterrato che si trova nei pressi dei campi sportivi e sotto la zona della chiesa di Sant'Antonio. Un'area che era occupata dal cantiere per il condolidamento del costone orietale. La usavano per parcheggiare i mezzi pesanti e depositare i materiali. Ora è rimasta libera. Il Comune vuole bonificarla per costruirci un parcheggio a due piani in grado di contenere un centinaio di auto. E per il collegamento col centro storico un ascensore consentirà agli automobilisti di salire in via Adriatica. In alternativa, il percorso pedonale. Che già esiste, ma va ristrutturato: la scalinata è incrinata e i gradini pieni di crepe.

Io andavo oltre:


Sollecitato a proseguire, dopo aver presentato idee e progetti per Piazza Santa Chiara, per la “Corsea”, per il riutilizzo del futuro ex Istituto d’Arte è oggi la volta di rispolverare la vecchia idea per un ascensore alle “Lame”. Un opera che collegherebbe il “verde” del parco attrezzato col centro storico e permetterebbe il collegamento pedonale a quanti provengono dalla Marina oltre che dai paesi costieri. Ciò, naturalmente, previa realizzazione di adeguati parcheggi. (magari parcheggi alberati) E’ da precisare che il progetto originario prevedeva l’utilizzo di un fabbricato che ora è stato ristrutturato (secondo il mio modo di vedere, orrendamente. Chiedo scusa a progettisti e proprietari per il mio, soggettivo, giudizio) ed è utilizzato. In alternativa però, lancio una proposta, ricostruire per anastilosi (come quello di San Marco a Venezia), il campanile di San Pietro. Il simbolo di una città che dalla demolizione di questo “monumento” stenta a risorgere.