sabato 20 febbraio 2010

Ovvietà

Alla luce di quanto sta accadendo in questi giorni, tra dibattiti, conferenze, articoli e sondaggi, in merito alle future elezioni amministrative cittadine, sento la necessità di esporre alcune

Ovvietà.

Un Sindaco ha così tante materie da trattare, che difficilmente può conoscerle tutte. Deve però avere una apertura mentale tale da saper afferrare al volo la decisione da prendere. Un Sindaco, deve saper scegliere validi collaboratori, che lo consiglino al meglio. Il Sindaco e questi collaboratori, devono agire senza interessi personali, anzi a volte, contro il proprio pensiero, a solo vantaggio dei cittadini. A vantaggio di tutti i cittadini, non solo del proprio elettorato.
Le liste elettorali, devono essere composte da persone capaci, credibili e ricche di idee concretizzabili, non da elementi che hanno il solo merito di saper trovare voti. Tra i candidati al ruolo di Consigliere Comunale, bisognerebbe, a priori, decidere le persone che potranno ricoprire il ruolo di Assessore, considerando proprio le capacità di costoro. Un Sindaco, prima di candidarsi, dovrebbe avere già posto concretamente l’attenzione sugli interessi dei cittadini, così da proporre un programma dettagliato, non di massima, da portare avanti una volta eletto. Un programma che preveda priorità e tempi di realizzazione. In ogni caso, tutti quelli che appoggiano la candidatura di un Sindaco, nessuno escluso, dovranno condividerne il programma e partecipare con mezzi, metodi e linea, alla attuazione di questo programma. Il Sindaco assume la responsabilità delle scelte proposte e delega gli Assessori, ai quali dà totale fiducia. Qualora i risultati fossero positivi il “successo” è di tutti, al contrario, il Sindaco può rimuovere l’Assessore (o gli Assessori), motivando alla cittadinanza questa scelta. La rimozione non può avvenire per motivi legati alla partitocrazia. Questa eventualità, starebbe a significare che il programma presentato, che ha permesso la elezione del Sindaco, non era condiviso o non è stato rispettato.
La politica è importante e fondamentale, comunque il Sindaco deve anteporre gli interessi della Città da lui amministrata alle regole di questa. I partiti hanno una funzione indispensabile, tuttavia il loro ruolo deve essere secondario, rispetto agli interessi della città. Essi infatti rappresentano solo il proprio elettorato, mentre l’Amministrazione Comunale deve comprendere gli interessi dell’intera popolazione.
E’ partendo da questi interessi, parola più volte ripetuta, infatti, che si costruirà una proposta politica, basata su una cultura di estrema fiducia nella capacità di un popolo di capire i processi reali.
Purtroppo si nota una sempre minore cultura partecipativa dei cittadini ed in questo gli organi di informazione contribuiscono con il loro comportamento, spesso fazioso e … agitatore. Un Sindaco valido, con collaboratori validi, dimostrando di avere costanza di principi ed obbiettivi, riuscirebbe a colmare la distanza che si è formata tra i cittadini e la pubblica amministrazione.
Sfortunatamente, per quanto sopra esposto, non è più sufficiente scegliere il Sindaco tra le persone più rappresentative della città. Gli Argan, i Bo, i Ciccarone, con la loro cultura, con la loro immagine, non riuscirebbero a sostenere il ruolo che un Sindaco “moderno” deve sostenere.
Chi sceglie di proporre un Sindaco, dovrebbe considerare i concetti or ora espressi e porsi nella condizione di non suggerire al cittadino un candidato senza le qualità sopra descritte. Può sembrare ovvio quanto detto, ma lo svolgimento della vita politica di questi anni ci dimostra che tutto quello che sembra ovvio, spesso non lo è. Non possiamo continuare a dare tutto per scontato, scegliere tra i nomi della “nomenclatura politicante” ed affidarsi a personaggi che hanno come unico pregio quello saper dire: vota per me e vedrai che risolverò i “tuoi” problemi.

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