venerdì 5 febbraio 2010

Si abbandona l'idea della "teleferica" per recuperare la "antica" proposta dell'Architetto D'Adamo.



Da VastoWeb di oggi:
Un parcheggio sotto via Adriatica: un ascensore lo collegherà al centro

L'area in cui sorgerà il parcheggio VASTO - Un parcheggio sotto la balconata orientale della città. Vicino al parco delle Lame. E collegato a via Adriatica con un ascensore. E' il progetto che sta redigendo l'Ufficio tecnico del Comune di Vasto. Allo studio le soluzioni che permetterebbero, secondo l'assessorato ai Lavori pubblici, di decongestionare il centro storico, bonificando un'area abbandonata. Si tratta di un piazzale sterrato che si trova nei pressi dei campi sportivi e sotto la zona della chiesa di Sant'Antonio. Un'area che era occupata dal cantiere per il condolidamento del costone orietale. La usavano per parcheggiare i mezzi pesanti e depositare i materiali. Ora è rimasta libera. Il Comune vuole bonificarla per costruirci un parcheggio a due piani in grado di contenere un centinaio di auto. E per il collegamento col centro storico un ascensore consentirà agli automobilisti di salire in via Adriatica. In alternativa, il percorso pedonale. Che già esiste, ma va ristrutturato: la scalinata è incrinata e i gradini pieni di crepe.

Io andavo oltre:


Sollecitato a proseguire, dopo aver presentato idee e progetti per Piazza Santa Chiara, per la “Corsea”, per il riutilizzo del futuro ex Istituto d’Arte è oggi la volta di rispolverare la vecchia idea per un ascensore alle “Lame”. Un opera che collegherebbe il “verde” del parco attrezzato col centro storico e permetterebbe il collegamento pedonale a quanti provengono dalla Marina oltre che dai paesi costieri. Ciò, naturalmente, previa realizzazione di adeguati parcheggi. (magari parcheggi alberati) E’ da precisare che il progetto originario prevedeva l’utilizzo di un fabbricato che ora è stato ristrutturato (secondo il mio modo di vedere, orrendamente. Chiedo scusa a progettisti e proprietari per il mio, soggettivo, giudizio) ed è utilizzato. In alternativa però, lancio una proposta, ricostruire per anastilosi (come quello di San Marco a Venezia), il campanile di San Pietro. Il simbolo di una città che dalla demolizione di questo “monumento” stenta a risorgere.

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