sabato 26 febbraio 2011

Vasto non è un paese per "vecchi".


Tempo addietro ho assistito ad una scena. Una persona molto anziana stava caricando una bombola di gas sulla sua autovettura. Un passante, con aria di rimprovero, disse al venditore: “perché non aiuti quel vecchietto?!” Il “vecchietto” urlò contro questo passante: “I tinghe 90 anne ma so ggiovane, tu si vicchie!”
Da qualche tempo sento parlare, specie in politica, di giovani e di vecchi, gli “uni” contro gli altri armati.
Io, sin da bambino, ho sempre frequentato e ascoltato con piacere coloro che sono classificati anagraficamente “vecchi”, facendo però una distinzione tra quelli che hanno cose da raccontare, altri che non hanno niente da dire ed altri ancora che, pur non avendo niente da dire, vogliono essere ascoltati solo perché hanno raggiunto una “certa” età. Molti “giovani” sono come questi ultimi. Ho maturato quindi, forse anche perché qualcuno ogni tanto classifica anche me “vecchio”, la convinzione che essere vecchi non è una questione anagrafica ma e soprattutto uno stato mentale.
Alla fine degli anni Settanta a Roma, mi trovai ad ascoltare il leader dei Devo (gruppo musicale statunitense) che, indicando una persona “anziana” stesa su una sdraio a prendere il sole sul lungotevere, disse: “in America i giovani di 20 anni sono come quello lì, sono già vecchi!”
Da allora osservo con attenzione chi ha meno anni di me. Devo dire che sono tantissimi i giovani che mi fanno sentire un ragazzino al loro cospetto e non certo per la loro maturità bensì per il loro stato d’animo. Si sentono già “pensionati”. Credono di aver già vissuto tanto da potersi riposare e “giudicare” gli altri. A questi consiglio di ascoltare, confrontarsi e poi “valutarsi”.
Ricordo mio nonno che mi diceva: “tinghe 82 anne ma pe la ggende so sembre Paulucce di Stobbene”.


13 commenti:

maria ha detto...

Belle parole, ma come consiglia di distinguere quelli che hanno da dire da quelli che invece non hanno nulla di interessante da dire e quelli che vogliono solo essere ascoltati senza avere comunque nulla di interessante da dire?
Ci sono anche giovani preparati ed interessanti da ascoltare?
Poi per quanto riguarda gli "anziani" ne ho visti molti in passato che a furor di popolo sembravano avere tanto da dire... a scapito di quelli (anziani) che davvero avevano cose interessanti da dire e se vogliamo anche da svelare per il bene futuro...
Se vogliamo propriamente entrare nella politica, per quel che posso raccontare sui giovani di quando anagraficamente lo ero anche io, posso dire che questi giovani erano solo il prodotto degli anziani... dei giovani piazzati li, fatti piazzare li da anziani per far vedere che erano a favore della gioventù... e come sempre ci sono cascati in maggioranza. Ora il discorso dei giovani e della loro immersione totale in politica è cambiato? A me sembra di no!
Forse è per questo che molti giovani in politica le sembrano quei vecchi che vogliono solo essere ascoltati senza avere nulla di nuovo da dire: sono solo la loro espressione.
A questo punto, preferirei a scopi economici gli "anziani" i politici sempre e comunque e fino alla loro dipartita, senza nemmeno permettergli di andare in pensione.
S'immagina questi anziani politici che vanno in pensione a spese dello Stato, i giovani da loro indicati che prenderanno lo stipendio a spese dello Stato senza nulla modificare e che poi andranno anche loro in pensione a spese dello Stato... Che sperco di denaro pubblico.
Se poi si vuole davvero un cambio generazionale, sarebbe anche il caso di cambiare i metodi ed i "salari" pensionistici, affinchè nessuno ci possa giocare su per favorire i propri puledri.
Se la "colpa" di tutto ciò che abbiamo oggi è di coloro (intendo politici) che adesso sono anziani, che siano loro a risolvere la questione fino ad esaurimento merce... Ma senza mai togliergli l'alito dal collo.
Ripeto: il tutto a scopo economico.
Mi sento un po' cattiva oggi... chiedo scusa.

Francescopaolo D'Adamo ha detto...

Mica sei tanto cattiva, mi aspettavo peggio.

maria ha detto...

Si aspettava di peggio?
Peggio di una dittatura "democratica" al contrario?
Un incubo per un politico: non crede?
Politici che vengono obbligati e tenuti sempre e costantemente sotto controllo dal popolo "dittatore" che imporrà loro di mettere a posto le cose...

Ci sono giovani (anagraficamente parlando) interessanti che non si impegnano a fare i "vecchi" ma lottano e producono e s'impegnano per un mondo migliore... Il problema è che bisogna cercarli e non tra i meandri della politica ma tra i meandri del vivere quotidiano.

Francescopaolo D'Adamo ha detto...

Aspetto il commento di Ciccosan. Intanto ascolto i Rokes ... e la pioggia che va ...

Alessandro ha detto...

E' vero, c'è questa tendenza ad esasperare il conflitto tra generazioni: i "giovani" da una parte e i "vecchi" da rottamare dall'altra. Come tutte le estremizzazioni ha una ragione sociale, ma non porta a nulla.
Non posso essere però d'accordo con il luogo comune secondo cui non conta l'età anagrafica, ma l'importante è essere giovani dentro. Si può essere in un' età avanzata, ma sentirsi vitali, creativi, interessati alla vita e a quello che offre, ma questo non vuol dire essere giovani. Viceversa si può avere vent'anni ed essere spenti e apatici, ma questo non vuol dire essere vecchi, semmai depressi.
Si è giovani una volta sola e la giovinezza è insieme uno stato fisico e mentale particolare, determinato anche da fattori biologici.
Purtroppo è pervasivo ai giorni nostri il mito della giovinezza infinita. Per questo spesso sentiamo accostare l'aggettivo giovane a quarantenni o cinquantenni.

Francescopaolo D'Adamo ha detto...

Caro Alessandro, mi riferisco alla mente non al fisico.

Alessandro ha detto...

Ma anch'io mi riferisco alla mente, ma non astratta dalla fisicità che è una dimensione fondamentale: "la giovinezza è insieme uno stato fisico e mentale particolare".

Ciccosan ha detto...

Prima di tutto grazie per l’invito a commentare; non è che mi faccio pregare, ma assisto ad una noiosa campagna elettorale basata quasi tutta sul rinfacciarsi questo e quello, ma cose da fare poche.
Difficile appassionarsi da lontano; oggi ho letto, anzi ho provato a leggere, un pezzo “Fotografia (politica) vastese” nella speranza di capirci qualcosa, ma ahimè mi sono arreso: roba da iniziati.
Anche lei, architetto, ci mette di suo a mantenere gli argomenti sul vago. I suoi spot sono citazioni di temi aperti, ma politica significa indicare come/quando chiudere gli argomenti rispondendo alle esigenze della gente.
Non basta meditare per scegliere bene, serve di più capire chi ha idee chiare e concrete sul da farsi.
Una rotovia al bivio sul rettifilo è la più ovvia delle soluzioni, e non serve molta intelligenza ma un centinaio di migliaia di euro.
Sul porto scelga la direttrice: commerciale, industriale, turistico?
Energia: biomasse, eolico, fotovoltaico o biciclette a pedali? Sarebbe troppo il nucleare.
Rifiuti: termovalorizzatori, discariche, caos? Mi risparmi il discorsetto sulla differenziata
Traffico: chiudiamo o no il centro storico?
Poi gli asili nido, l’ospedale, gli anziani, i giovani (non basta farli suonare), le opportunità di lavoro, le concessioni, la lotta all’abusivismo edilizio (buttiamo giù le case irregolari? Salviamo Monte Vecchio?), la sicurezza, ecc., come la pensa lei su questi temi? Crede siano sufficienti 60” di spot per spiegare cosa intende fare se, meditandoci sopra, la voteranno?
I vecchi? L’unica differenza coi giovani è l’esperienza, ma nella maggioranza dei casi non riescono a farla valere.
Quello che sei a trent’anni, lo sarai tutta la vita; fesso o in gamba le persone non cambiano.
Di loro ci ricordiamo a Natale e in campagna elettorale.

Ciccosan ha detto...

Qualcuno potrebbe pensare che la lontananza abbia affievolito la mia appartenenza a Vasto e quindi ne parlo con distacco; ebbene no, queste sono le alcune foto da dilettante dalle quali si può capire che sono molto legato alla mia città-
Mi piace cucinare e ci sono foto di piatti miei e di mia moglie; mi sono servite per descrivere alcune ricette agli amici dei blog, ma anche loro dicono del vastese che sono.

http://www.flickr.com/photos/ciccosan/

maria ha detto...

Ciccosan,che bei ricordi che mi ha fatto tornare in mente.
Sai che molti di quei piatti, sarà che sono di madre abruzzese (non vastese) e di padre campano, ma molti di quei piatti, li mangiavo in Piemonte in casa, spesso alle feste o la domenica, tranne le uova al tegamino con i peperoni secchi, che si mangiavano tranquillamente durante la settimana insieme magari ad un bel piatto di spaghetti ad aglio ed olio e peperoni secchi, il tutto finchè non siamo andati a vivere a Vasto: lì, si è spento, rotto qualcosa in queste abitudini... peccato.
Mia madre, forse, deve ancora avere da qualche parte la chitarra con cui faceva gli spaghetti ed il mattarello; avevamo anche la tavola per impastare e la macchina per le tagliatelle o gli intorciglioni che ancora adoro tantissimo.
La torta meringata con sopra la frutta fresca, invece, non l'ho mai mangiata ed io sono ghiotta di meringhe...
Non sono riuscita ad identificare un, il blog, mi spiace.

Francescopaolo D'Adamo ha detto...

Gli spot sono "spot". Gli approfondimenti sono approfondimenti. I miei progetti non sono vaghi ma li espongo tra la gente. E' troppo difficile proporli sul web. In ogni caso gli spot servono ad alimentare il "pensiero" e suscitare "dialogo".

A proposito complimenti per il ... Lupo.

Ell ha detto...

La ciliegina sulla torta di questo commento é l'ufficializzazione di un candidato 77-enne per Vasto. A far di conto a fine legislatura ne avrà 82 (con i miei migliori auguri). In ogni caso, in un paese gerontocratico queste discussioni mi sanno di schizofrenia pura!

Francescopaolo D'Adamo ha detto...

Caro Ell, il problema di quel candidato non è l'età e tu lo sai. Pensa ad un incontro di calcio poi quando hai messo a fuoco, ne riparliamo.