lunedì 15 ottobre 2012

A proposito.

Il problema delle lampade votive pare che non sia un problema solo vastarolo. La infinità di lettere che stanno arrivando ai cittadini inerenti il pagamento per i "lumini" del Camposanto, le stiamo trovando un po' tutti nelle cassette della posta. Queste ci ricordano che presto arriverà il due novembre e almeno per un momento qualcuno ricorderà i propri cari estinti. Questo qualcuno "forse" dirà una preghiera ma, a leggere il contenuto della lettera, "sicuramente" imprecherà.
Questa mattina in piazza un signore mi ha fatto notare che il prezzo delle lampade votive al cimitero di Vasto è molto più alto di quello del cimitero di San Salvo. Io non conoscono le motivazioni di questa differenza ne' ho intenzione di informarmi. Sto ancora ridendo però alla battuta di questo simpaticissimo signore. "Je le facce stutuà, tande nen sanne ne' llegge e ne' scrive. Che cia' danna fa de la liuce?". (Glie le faccio spegnere, tanto non sanno ne leggere e ne scrivere. Che bisogno hanno della luce?)
Mi viene da pensare che  sono tanti i "posti" in cui sarebbe possibile risparmiare la corrente elettrica. Altro che energia alternativa!

2 commenti:

giusfra ha detto...

Condiderazioni e domande tristi, quasi di novembre

Il “simpatico signore”, autore dell’amaro e remissivo sfogo, alle prese con il pagamento gonfiato della bolletta del lume al cimitero, non avrà magari pensato in cuor suo anche a tutti quelli che siedono nel Palazzo? Visti i risultati, pur essi ...che cia' danna fa de la liuce, e dei tributi imposti?
Come dargli torto? Ma, a me – caro signore concittadino, caro Francesco Paolo D’Adamo, cari tutti voi e noi – preme di dire altra cosa. E’ altro l’interrogativo: - Perché mai la gente l’ha votati costoro?

Zeb ha detto...

Perché avevamo da scegliere tra il niente ed il nulla. E non si tratta di "qualunquismo".