mercoledì 15 dicembre 2010

Grazie Michele.

Associazione civica Porta Nuova – Vasto
www.portanuovavasto.altervista.org


UN ESPOSTO SULLA VICENDA DELLE MODIFICHE AL PAI
15 Dicembre 2010

1. Torniamo sulla vicenda delle modifiche alla cartografia del PAI che, dallo scorso Aprile, hanno reso edificabile una parte consistente delle zone di Casarza e Torricella, vanificando nel contempo i provvedimenti di sequestro emessi in precedenza dall’autorità giudiziaria.
La notizia era stata data, in Giugno, dalla nostra Associazione , che aveva altresì chiamato in causa l’Amministrazione comunale per aver avviato con due delibere di Giunta , ma su sollecitazione dei privati, l’intero iter procedurale. La replica del Sindaco, per contro, aveva addossato da una parte all’Autorità regionale di Bacino la responsabilità dell’atto di modifica; e dall’altra al dirigente comunale di settore quella di non avere adeguatamente informato la Giunta.
“Ciò non toglie, che questa Amministrazione Comunale” –così concludeva lo scorso 11 Giugno il comunicato del Comune- “non rimarrà inerte su questa nuova riperimetrazione, tant’è che ha già dato mandato all’ufficio legale di valutare quali azioni può avviare il Comune per contestare la scelta operata dall’Autorità di Bacino.” Ancora più deciso e intransigente, nello stesso giorno, il comunicato di Rifondazione: “Come Partito intendiamo portare avanti le seguenti azioni: ricorso al TAR perché si pronunci sull’iter seguito da tutti gli attori interessati […]; inviare le carte alla Procura perché indaghi su procedure e responsabilità; chiedere che il Consiglio Comunale si esprima in merito”.
A sei mesi di distanza neppure uno di questi propositi ha trovato realizzazione.

2. Eppure non sono pochi i lati oscuri della vicenda. Il principale lo avevamo già rilevato nel nostro primo comunicato: l’intero procedimento di modifica del PAI trae origine dalla presenza asserita di un errore materiale nella cartografia. Fatto sta, però, che in nessuna delle delibere –del Comune o della Regione- è indicato in che cosa questo errore materiale consista, né dove esso sia; né esso appare in alcun altro modo rilevabile. Eppure, secondo la dottrina nonché secondo il buon senso, l’errore materiale non basta dichiararlo: dev’essere dimostrato.
Come mai questa dimostrazione manchi del tutto, ecco, a un rilievo così elementare nessuno –tecnico o politico- ha saputo sino ad ora dare una risposta. Noi, nel frattempo, abbiamo trovato altre due delibere di Giunta comunale, riguardanti due diverse zone della città (una via S. Sisto, l’altra Montevecchio), esse pure contenenti proposte di correzione del PAI sulla base di altri presunti (e non dimostrati) errori materiali: la 174 e la 175, entrambe del 14 Maggio 2009 .

3. Ce n’è abbastanza perché sorga qualche ragionevole dubbio. Così, vista la perdurante inerzia sia dell’Amministrazione comunale che di Rifondazione, l’esposto abbiamo pensato di presentarlo noi. L’abbiamo fatto nei giorni scorsi.