lunedì 13 dicembre 2010

Vacanze "romane".



… appena arrivato a Roma mi ha indicato l’ingresso alla metropolitana un giovane senegalese. Giunto in albergo sono stato accolto da un ragazzo rumeno che con molta gentilezza, dopo l’espletamento delle solite formalità, mi ha chiesto se ero pratico della città. Alla mia risposta affermativa precisò che i suoi clienti sono quasi tutti spagnoli e per questo conosceva più la loro lingua della mia, così che si sentiva sollevato per non dovermi dare eccessive spiegazioni. In pizzeria, la sera, ho fatto i complimenti al “pizzaiolo” egiziano - si sa che tra i migliori pizzaioli si annoverano molti egiziani - e ho lasciato la mancia alla cameriera marocchina.
Un signore di colore mi ha chiesto deve fosse largo Brancaccio ed io gli ho risposto che c’eravamo dentro. Mi disse che doveva andare ad una festa per i cittadini “romani” provenienti dal Kenia ma che non sapeva dove questa si svolgesse. Poi, vedemmo una lunga fila di persone tra le quali alcune in abbigliamento etnico e capimmo che era quello il luogo che cercava.
Il giorno dopo, passando dalle parti del Colosseo un “centurione” mi invitò a fare una foto, parlando “romanesco” con accento slavo. Gli chiesi se fosse rumeno (magari dalla Dacia …). Mi rispose: “No! Sono bielorusso” e aggiunse che tra un lavoro e l’altro faceva anche il “centurione”. Proseguii la passeggiata tra nugoli di filippini che vendevano di tutto, dai giocattoli alle sciarpe, dagli ombrelli ai fischietti. Mi fermo a guardare la vetrina di un negozio di souvenir, un “orientale” mi invita ad entrare. “Giapponese?” Chiesi. “No. Coreano” rispose. “Ma i “castagnari” non erano di Schiavi d’Abruzzo?” chiesi ad uno di questi che invece era pachistano.
A Campo de Fiori ho preso un cappuccino al “mozzarella bar” - me lo ha servito un irlandese - ed ho comprato della frutta da un cingalese.
Sono stato poi al Maxxi, una magnifica struttura progettata da Zaha Hadid, “architetto” irachena, naturalizzata britannica. Qui una biondissima ragazza lituana mi disse che potevo fare foto solo alle architetture, non alle opere esposte, mentre un gruppo di studenti francesi si divertiva a criticare il coppellino di una signora inglese.
Mentre tornavo verso casa, su via Flaminia ho dovuto passare attraverso un gruppo di persone di vario “colore” e varie lingue, che faceva la fila per entrare in una mensa per poveri.
Camminando per la città mi sono ritrovato in un vicolo la cui targa col nome era stata coperta, parte da un tubo di scarico, parte da un impianto di aria condizionata. Ho chiesto ad un passante: “scusi è vicolo del Monticello questo?” e lui di rimando: “mi non so! Mi son di Gissi”.
…. finalmente riconosco Roma!

6 commenti:

maria ha detto...

Sempre sempre stupenda Roma.
Io ricordo in quei 4 mesi di fila che vi abitai, l'unica persona con cui mi incavolai, fu un salvanese... e l'unica persona che mai avrei voluto incontrare in quei 4 mesi, (sapevo che risiedeva a Roma) e per fortuna, in quei 4 mesi non l'ho incontrata, era un abruzzese... :)
Stupenda davvero Roma, e molto bello il suo racconto delle sue vacanze... romane.
L'unica strada che non saprei indicare ma sicuramente farei a memoria, sono gli 8 chilometri circa se non ricordo male, da San Giovanni (ingresso prenestina) piazza mazzini, muro torto, pincio, giannicolo e poi la balduina... (forse ho saltato o spostato dei luoghi :D)
In via gaudia, ricordo in quel tempo, vidi per la prima volta delle luminarie natalizie che toglievano il respiro...stupende
Sono stata anche in via veneto, ma per la disperazione e con una bottiglia vuota, d'acqua minerale, affinchè me la riempissero (chiesi al primo locale che vidi, con tanto imbarazzo) la testata avevo bruciato... accipicchia...

davide ha detto...

archite' ,ma non e' che te li vai a cercare...tutti i romani autoctoni?

Francescopaolo D'Adamo ha detto...

...rtacci tua! :)

Ciccosan ha detto...

Ma guarda il caso! Vado a Roma io, almeno 3 volte al mese e mi ci trattengo 2 o 3 giorni. E vedo solo Magrebini che vendono collanine e borse false sotto i porticati di piazza Esedra, rumeni ed albanesi ubriachi che rivolgono oscenità alle studentesse universitarie, cuochi pakistani che fanno orribili matriciane per turisti di bocca buona, scolaresche spagnole tedesche inglesi che dalle finestre dei pensionati buttano di tutto sui passanti, puttane ukraine e russe con relativi magnaccia appostati a pochi metri, … invece ci va per un paio di giorni il nostro simpatico architetto e ti incrocia un arcobaleno di etnie virtuose e gaudenti. Finanche un bielorusso che fa il centurione, presumo con il benestare della mafia dei centurioni romani che tengono in pugno quel mercato al Colosseo come i parcheggiatori abusivi lo tengono altrove.
Quando si dice che la fortuna bacia i belli! :-))

maria ha detto...

Ma quindi, tutto il post è solo una bella presa in giro?
Va beh, in fin dei conti, c'era da aspettarselo.. credo che lei sia tra quelli che hanno fatto la giovinezza senza problemi di sorta o di stenti... e di certo aveva l'etichetta giusta per immettersi tra gli etichettari... contro gli etichettati.
E perdo pure tempo a leggere il blog!
Si figuri che commento pure! (mi scusi)
Buona giornata e buone feste di Natale.

Francescopaolo D'Adamo ha detto...

Ma a che cosa ti riferisci, Maria?