martedì 2 novembre 2010

???


Alzi la mano chi avrebbe, negli anni Sessanta, considerato "nefasta" la ubicazione della zona industriale a Punta Penna. Dove doveva essere localizzata questa area "industriale" se non in un luogo servito da un porto, una stazione ferroviaria, una strada statale ed un casello autostradale? Oggi invece, in tanti si accorgono, alla luce delle nuove esigenze della nostra società, che la scelta fu errata. Cosa si dirà in futuro della Amministrazione Comunale attuale se darà l'assenzo per la realizzazione del "satellite" Sigma Siv?

7 commenti:

Othersssss ha detto...

se da l'asenzo offriremo assenzio ahahahahah

Ciccosan ha detto...

Si dice "del senno del poi son piene le fosse" e non sempre è di senno che si tratta.
Penso che a suo tempo furono fatte le scelte giuste, relativamente alle circostanze del momento.
Non saprei dire cosa sarebbe stato di quell'area se l'avessimo lasciata al suo destino e tra le mani dei contemporanei.
Dubito che senza il porto ci sarebbero stati quei pescherecci e quella marina da pesca; e senza pescatori temo che invece delle case popolari sulla piana della penna oggi sotto il faro è probabile ci sarebbe stao un villaggio Valtur.
Mi meraviglio che parlino quelle generazioni successive che non sono state capaci di fare molto a difesa della marina, di montevecchio, della costa continua, dell'entroterra coi vigneti e uliveti ... (continui lei architetto) e che tuttora non sanno darsi un piano organico di sviluppo, tra contrasti ed antagonismi che si bloccano a vicenda.
Molto probabilmente è stata proprio la destinazione industriale che l'ha in parte preservata dagli assalti dei palazzinari.
E chissà se al posto della Puccioni o della Biofox ci saremmo ritrovati un gemello del complesso "le nereidi" che all'epoca spopolava.
Sicuramente avremmo avuto una generazione in più di emigranti. Vorrei ricordare che se abbiamo l'ITIS a Vasto è grazie a quei programmi industriali. Molti dei miei compagni di scuola passarono direttamente dai banchi alle industrie nascenti in quegli anni.
E a loro e a tutti quelli che a quell'epoca ebbero contratti a tempo indeterminato, e magari oggi possono contare su una dignitosa pensione, che andrei a chiedere cosa ne pensano degli insediamenti industriali nel vastese.

Francescopaolo D'Adamo ha detto...

Ecco il Ciccosan che mi piace!

maria ha detto...

Ma si parla della stessa zona dove ora si vuol fare una centrale a biomassa?
Spero comunque, si trovino ancora quelle gustose e stupende piantine di liquirizia, ogni volta che da bimba i miei parlavano di andare a Punta Penna e del porto di Vasto, io sognavo loro, e ne riportavo a casa una bella scorta...
Facciamo il plauso a Ciccosan che ha ricordato le motivazioni per cui attualmente punta penna è così e perchè si decise tutto quel che si è deciso all'epoca, e nemmeno una parola sulla mia "proposta" bla bla bla, di risolvere da parte del comune le problematiche del Villaggio siv, considerando che questo è nato per dare alloggio a tutti coloro che occupavano per lavoro, la siv e la allora, in fase di crescita, zona industriale san salvese?
Mi faccia essere troller a pieno!
Se non posso esserlo a metà!

maria ha detto...

Troller... si sto a pensà a viaggiare... volevo dire troll.

Ciccosan ha detto...

L'immagine di questa cartolina me la ricordo come fosse stato ieri. Quando si tornava a Vasto da Ortona o Lanciano, percorrendo la SS16, per una questione affettiva si deviava a sinistra per sfiorare la zona del porto, e qualche volta scendere fino ai moli e perdere tempo rimirando i piccoli pescherecci ormeggiati che si urtavano tra loro.
La strada era bianca e all'improvviso spuntava l'ingresso della Puccioni, con quelle sue linee essenziali; poi, col naso spiaccicato sul finestrino, si guardava scorrere l'impianto industriale che all'epoca mi sembrava enorme.

Maria, non conosco le vicende del villaggio SIV e per questo non commento.
Sulla centrale a biomasse, come sull'eolico il fotovoltaico e il nucleare, ho scritto altrove (piazzarossetti)con qualche numero in più e qualche chiacchiera in meno.

Sono un amante folle della mia città, ma non tanto da credere che Punta Aderci sia l'ottava meraviglia del mondo.
La costa pugliese, per rimanere in Adriatico, specialmente il Gargano, è decisamente più bella.
E' molto più bella, secondo me, la costa che va dalla sirenetta al porto di PP, ma quella l'abbiamo già lasciata ai barbari, facendo finta di non vedere lo scempio che si perpetua anno dopo anno.
E così per mettere un pannicello caldo sulle coscienze, stiamo armando un esercito per difendere 6 o 7 chilometri di costa senza alcuna particolare attrattiva.
La stiamo blindando quando non siamo nemmeno capaci di tenere lontane le auto e i motorini.
Ma almeno salviamo la liquirizia e la "grambalupìne", s'intende.

Francescopaolo D'Adamo ha detto...

Ciccosan, Santo subito!