venerdì 26 novembre 2010

Capita di venerdì.


Questo è il millesimo post o se preferite, il post n° 1.000 di questo blog. Tutti articoli scritti in questi ultimi 13 mesi. Qualcuno, sul web mi ha definito “prezzemolino della politica”, forse perché ho messo lingua un po’ dappertutto, tuttavia non ho trattato solo di questa materia, anzi! Ho “offerto” ricordi, ho proposto curiosità e suscitato commenti ed opinioni. Ho sollevato “polemichette” di paese per alcuni, acceso interesse, per argomenti “trascurati” o affrontati male, per altri. Per quanto mi riguarda, devo dire che mi sono divertito tanto in questo periodo e credo, alla luce di quanto mi dicono, di aver fatto divertire anche altre persone.
“Delectando docet “ dice la iscrizione posta sul palcoscenico del Politeama Ruzzi e questa scritta mi accompagna ormai da 50 anni; da quando mi portavano a vedere i “leoni” nei film dei “gladiatori”. Spero col mio linguaggio semplice, non sempre riconosciuto valido dai “signori della eloquenza”, di continuare ad essere il sassolino che muove l’acqua dello “stagno” e perché no, la scintilla che fa accendere la “lampadina”. Per la cronaca ho ricevuto negli ultimi 6 mesi oltre 38.000 contatti che sommati a quelli dei miei video , quasi 19 mila, fanno la bellezza di circa 57.000 relazioni.
Grazie a tutti voi che seguendo il mio blog, mi avete permesso di non sentirmi solo.

Per l’occasione mi piace riportare, forse troppo presuntuosamente, le parole di ringraziamento che lo scrittore uruguaiano Eduardo Galeano ha scritto in occasione del premio Stig Dagerman a lui conferito.

Caro Stig,
Speriamo di essere degni della tua disperata speranza.
Speriamo di poter avere il coraggio di essere soli e l’ardimento di stare insieme, perché non serve a niente un dente senza bocca o un dito senza mano.
Speriamo di poter essere disubbidienti, ogniqualvolta riceviamo ordini che umiliano la nostra coscienza o violano il nostro buon senso.
Speriamo di poter meritare che ci chiamino pazzi, come sono chiamate pazze le Madri di Plaza de Mayo, per commettere la pazzia di rifiutarci di dimenticare ai tempi dell’amnesia obbligatoria.
Speriamo di poter essere così cocciuti da continuare a credere, contro ogni evidenza, che vale la pena di essere uomini, perché siamo stati mal fatti ma non siamo finiti.
Speriamo di poter essere capaci di continuare a camminare per i cammini del vento, nonostante le cadute e i tradimenti e le sconfitte, perché la storia continua, dopo di noi, e quando lei dice addio, sta dicendo: arrivederci.
Speriamo di poter mantenere viva la certezza che è possibile essere compatrioti e contemporanei di tutti coloro che vivono animati dalla volontà di giustizia e dalla volontà di bellezza, ovunque nascano e ovunque vivano, perché le cartine dell’anima e del tempo non hanno frontiere.

5 commenti:

Francescopaolo D'Adamo ha detto...

GRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR!

maria ha detto...

Ma i post, non sono machi?
Auguri, buon raggiungimento: qual'è il prossimo obiettivo?

Francescopaolo D'Adamo ha detto...

Ma come fai a notare certi particolari?

72dellarte ha detto...

...le candeline rosa.....ci ho messo qualche ora per capirla.... ;-)

davide ha detto...

Caro Architetto Auguri!