venerdì 14 gennaio 2011

Voglio comprare la Puccioni (per chi sa leggere tra le righe).


Voglio comprare la Puccioni e spero che i proprietari della “famosa” fabbrica chimica, vogliano propormi un prezzo ragionevole. Naturalmente pagherei una somma congrua per trasferire, in un altro ambito nel territorio cittadino, l’opificio e a dotare il nuovo polo delle necessarie caratteristiche logistiche, addirittura migliorative dell’impianto attuale.
Quanto sopra perché mi piacerebbe operare un intervento di riconversione delle strutture di Punta Penna, mantenendo l’immagine architettonica attuale. Trasformerei tutto l’esistente, silos compresi, in strutture ricettive, albergo, residence, music hall e quanto altro necessario per l’accoglienza dei turisti che affolleranno le banchine del porto, una volta sbarcati dai loro lussuosi yacht o dalle navi da crociera. Anche coloro che utilizzano la parte del porto commerciale ed i proprietari della flotta peschereccia potrebbero trarne giovamento.
Certo sarà ugualmente necessario riconvertire le case popolari poste sul promontorio, chissà, trasformandole in alberghi e autorizzando l’apertura di bar e negozi di souvenir. Anche la struttura del mercato ittico potrebbe essere utilizzata per questo e magari anche come centro di informazione turistica, biglietteria per l’imbarco per le isole Tremiti, per la Croazia, per il Gargano o per mini crociere nell’Adriatico abruzzese e molisano. Addirittura come stazione per autobus verso la città, verso San Giovanni in Venere, Lanciano, il Parco Nazionale d’Abruzzo ed altri luoghi.
Anche la stazione di Porto di Vasto assumerebbe nuovo significato, con arrivi giornalieri per le nostre spiagge, per Punta d’Erce, per Aqualand e l'adiacente Mirabilvasto, per le discoteche (famose quelle realizzate nelle gallerie dell’antico tracciato ferroviario) e per altre attrattive della zona.
Detto così sembra che io stia scherzando ma vi assicuro che non scherzo affatto.
Già, solo fosse vero, che una volta riportate alla luce e valorizzate le antichissime strutture di Pennaluce, Vasto potrebbe presentarsi, con le dovute proporzioni, come una “Pompei” dell’Adriatico.
Mi fermo qui perché non vorrei continuare a ripetermi in merito alle infinite risorse attrattive che la nostra città “potrebbe” offrire e non vorrei aprire discussioni inerenti “presunte” incompatibilità tra turismo, industria e quant’altro.

Nessun commento: