martedì 19 aprile 2011

Il prete no. Ma il medico sì!

All'art 60 del Testo Unico Enti Locali, (legge in genere sconosciuta a coloro che parlano di politica) c'è l'elenco dei casi nei quali non si può fare il Sindaco o il consigliere comunale. La ratio della norma non è oscura. Si vuole evitare che una persona che ricopra una carica prestigiosa, utilizzi la sua posizione per ottenere consenso. In aggiunta è logico pensare che la politica, anche quella locale, assorbe così tanto che si rischierebbe di fare male sia il proprio lavoro, che la politica. Senza pensare ai possibili conflitti di interesse. Ma la logica si ferma qui. Alle chiacchiere. Infatti, è vietato per un prete fare politica. Non è vietato ad un medico fare politica. Vi sembra enorme? Eppure e così. Cercate un medico? Cercatelo in politica, ne troverete quanti ne volete. Allora mi chiedo: ma quelli che ritengono che la politica sia la sentina delle qualità umane, il rifugio dei falliti... ritengono che anche i medici siano dei perdigiorno che non hanno granchè da fare? Vuoi vedere che se uno si candida alle elezioni è un fallito che vuole approfittare e se invece è il medico a candidarsi allora è una brava persona che bisogna votare? La domanda è retorica. Infatti il “popolino” pensa questo. Lo stesso popolino che vota per il comparuccio, il parente, quello che gli promette il favore. Bisogna ammettere che in questo ragionamento c'è un tocco di genialità tutta italiana. Prendeta una persona. La fate studiare almeno venti anni spendendo un mare di soldi pubblici. La fate diventare una persona veramente utile per la società. Avete fatto un medico, capace di curare altre persone. E dopo, gli dite: bene adesso occupati di cose di cui non ti sei mai occupato, che difficilmente puoi conoscere e che probabilmente ti distoglieranno dal tuo lavoro. Allora, il medico, quello che cura i pazienti, finalmente si potrà occupare... di Polizia Locale! Di Urbanistica! Di Turismo! Di viabilità! Di Sviluppo Economico! Di Servizi Produttivi! È vero che la competenza è l'ultima cosa richiesta in politica. Gli eletti votano quello che gli si dice di votare. Quando poi gli chiedi (come spesso faccio io) ma ti rendi conto di quello che vuoi votare? In genere rispondono: ma io mica sono un tecnico! Avete capito? Vi dicono, noi non sappiamo cosa stiamo votando, però lo votiamo. Ci hanno detto di farlo e lo facciamo! E allora, se ad essere votate sono persone di questo tipo, si possono votare anche i medici. Tanto il Tuel dice che si può fare. Poi però non vi lamentate di questo o di quello, grazie.

17 commenti:

maria ha detto...

Ogni professionista, facendo politica trascura il proprio lavoro, e non sempre riesce, magari non subito, ad intendersi di altre cose... più tecnicamente politiche.
Ma sa da chi arriva la battuta: non sono un tecnico... guai se un politico si mettesse a fare anche il tecnico!?
Una data indicativa: estate 1987

maria ha detto...

Molti anni addietro, c'era una immissione più specifica in ogni settore, esempio: medici alla sanità, prof ed insegnanti alla P.I. ecc. ecc. e magari prevalentemente nei casi tra gli ecc. ecc. l'occasione come si dice... e cominciarono i tecnici conflitti di interesse...

Francescopaolo D'Adamo ha detto...

Qui non si tratta di "politica" ma di "amministrazione".

maria ha detto...

Credevo di aver letto di canditati possibili e candidati impossibilitati a divenire tali per scelte professionali o di fede se vogliamo...
Detto così, allora ogni singolo cittadino deve essere chiamato a dire la sua in termini di amministrazione, senza che nessuno lo taccia di negligenza o chissà che, e di certo, non ci sarebbe nemmeno bisogno di una elezione, in quanto la città, le sue opere, i suoi pregi ed i suoi difetti appartengono ad ogni singolo cittadino.
Se poi si sceglie di dare questa opportunità di amministrare attraverso la politica a pochi e non di certo a tutti, poichè ovviamente si creerebbe un pandemonio, allora si parla di amministrazione cittadina sottoforma di politica...
Forse mi perdo, forse... ma di certo, sia per come ha posto l'articolo, e sia per i temi trattati, non può scindere le due cose!
Non stiamo mica parlando di un problema condominiale e per giunta di un singolo condominio?

Ell ha detto...

Ma veramente é prevista dal Diritto Canonico la sospensione a divinis per i preti che si candidano!

Francescopaolo D'Adamo ha detto...

Ell, per favore cerca di capire la "sostanza" non la "forma".

maria ha detto...

Ell, dai, insomma, non uscire fuori tema anche tu!
Tu sei un "alunno" modello, da te certe cose non ci se le aspetta... :))

Francescopaolo D'Adamo ha detto...

io "alunno" modello??? Chiedilo ai miei professori. ;)

maria ha detto...

Noooo, non mi dica che lei era sempre il "prescelto" per dare sfogo alla classe nel disegno artiscico...?
Un modello...
:))

Francescopaolo D'Adamo ha detto...

I miei compagni, i miei camerati e i miei amici di scuola mi ricordano ancora con affetto. Anche le ragazze.

maria ha detto...

MMMMMMMMMmmmmmmmmmmm!!!
Ma lei non sta per nulla alle piccole battute?
Sono innocua colle mie battute, almeno finchè non m'arrabbio... :))
Non volevo offendere la sua persona, Architetto: non mi permetterei mai, ne con lei e ne con altri...
E non avrei motivi per dubitare ciò che riferisce... Non ho nemmeno fonti per contraddirla. :)))
Non la prenda sul personale... scherzo, scherzo e basta, anzi: scusi se sono andata oltre.

Francescopaolo D'Adamo ha detto...

Cara Maria, se potessimo guardarci in viso durante questi commenti, ti accorgeresti che, come te, anche io rispondo in maniera "innocua". Ciao ; )

Ciccosan ha detto...

Non è vero che la ratio sia quella che dice lei "...evitare che una persona che ricopra una carica prestigiosa, utilizzi la sua posizione per ottenere consenso.".
E' una carica prestigiosa essere un dipendente comunale? O un generale sul quale fioriscono barzellette di caserma? La ratio è evitare che funzionari che abbiano responsabilità di amministrare la cosa pubblica con imparzialità, verso i rossi e verso i neri, perdano questo senso di equilibrio a causa di interessi di appartenenza ad una corrente politica.
Per i preti la norma dice che non possono fare politica attiva non che non possono parlare di politica. Dove lo metterebbe Don Sturzo?
Ora sarei curioso di sapere perché un buon medico, o un ottimo medico, non possa fare bene il Sindaco. Il lavoro sanitario assorbirebbe tanto tempo da non poter far bene quello di Sindaco? Ma dove vive, caro architetto? Dove li vede questi dirigenti delle ASL, o magistrati, o ammiragli, crollare esausti e sfiniti a fine giornata, al punto da non poter firmare una delibera del Comune?
Se trova tanto strano che un medico faccia politica, perché altrettanto stupore non nutre per gli ingegneri, gli avvocati, gli …architetti?
O pensa che chi fa il medico, a differenza degli altri professionisti, sia ispirato dalla passione e sia mosso dalla volontà di alleviare il dolore della società? Per favore! 10 minuti di visita e trecento euro senza fattura, la chiamerebbe passione sociale?
Ma non c’è nulla di strano se anche un medico voglia fare politica. Se vivi una professione, specialmente di medico o di avvocato o di commercialista, o una professione per la quale ti relazioni con le persone, vieni quotidianamente a contatto con i problemi della gente e può arrivare il momento in cui pensi di poter fare qualcosa di più. Sarà quello che ha pensato Veronesi.
Perché un architetto potrebbe legittimamente fare l’assessore è occuparsi di urbanistica e non potrebbe il medico fare la stessa cosa per i servizi sociali e sanitari?
Perché un medico può fare il dirigente sanitario, magari il direttore sanitario di un imponente policlinico dove si occupa di rifornimento bende, bollette della luce e agitazioni sindacali degli infermieri, e non potrebbe fare il Sindaco?
La verità è che come l’amministratore delegato della FIAT o il comandante di una nave o il Sindaco, costoro amministrano servendosi di una squadra, di uno staff. Il Capo è quello che fa la sintesi e sa mettere in ordine i pareri del suo staff.
Qualcuno pensa che Marchionne conosca la progettazione di un motore o di come di compone un telaio di SUV?
La conclusione del suo intervento sembra essere: se sei già utile alla società come professionista, non perdere tempo a fare politica. Ergo: se sei inutile o fallito come professionista, allora vieni in politica e puoi fare di meglio.


Probabilmente quelli che considera “popolino” sono le persone che non votano per lei. Questa sua considerazione è brutta e tradisce una visione elitaria della politica. Come dire che dovrebbero votare solo le persone intelligenti o che apprezzino i suoi cd.

Francescopaolo D'Adamo ha detto...

La risposta a quanto hai scritto stà proprio in quello che hai scritto. Rileggiti. Auguri di buona Pasqua.

Ciccosan ha detto...

Ha ragione uastemè, lei dà risposte di fuga.

Francescopaolo D'Adamo ha detto...

Fuga da cosa? Se dico che l'amministrazione comunale deve essere fatta a tempo pieno e un medico che ha tanti mutuati non può trascurarli, fuggo da cosa? "10 minuti di visita e 300 euro senza fattura" sono sinonimo di serietà e garanzia tali da dedicarsi all'amministrazione di una città? Dovrei continuare a fare l'analisi del "suo" scritto? ... Lascio a lei il compito di riflettere ci sentiamo martedì.

Ciccosan ha detto...

Svia, sfugge, è un modo di dire per chi semplifica risposte con una battutella e non argomenta nelle risposte.
Ha scritto una filippica inventando una teoria che non regge un momento, forse solo per prendersela con un "medico" che le sta sulle scatole.
Che vuol dire "un medico si e un prete no"? Anche altrove ci sono stati commentatori che l'hanno criticata per questa strana teoria tutta sua. Cioè che il medico è professionalmente incompatibile con l'attività politica.
E tra le tante professioni, solo il medico, a quanto pare a lei.
Vuole affrontare di petto e criticare un antagonista politico?
Chiami quella persona a risponderle con una domanda precisa e diretta: dottor Tizio, come spiega ai suoi potenziali elettori che, una volta eletto, si dovranno cercare un altro medico perchè sarà troppo occupato ad esercitare il suo mandato?
Oppure chieda in modo diretto a quei pazienti: come pensate di rimediare visto che il vostro medico sarà occupato nei consigli comunali e nell'esercizio del mandato per tutta la giornata?

Analizzi le sue teorie, piuttosto che i miei interventi. Ci guadagnerà.
Io non mi sono candidato, lei si.