venerdì 3 giugno 2011

Se la pistola uccide, non è colpa della pistola.


Sul “nucleare”.

La prossima settimana si chiuderà con il ritorno alle urne per i Referendum. Ma i cittadini chiamati a dare il loro giudizio sui quattro quesiti richiesti, sono informati? Parliamo del quesito più importante: Il nucleare. Cosa ne sa realmente la gente di questo problema? Vuoi vedere che voterà con la mente rivolta al disastro di Fukushima e, senza assolutamente approfondire le proprie conoscenze sul problema, voterà si?
Il 4 ottobre 1839, partiva dalla nuova stazione di Napoli a Porta Nolana, il primo viaggio della neonata ferrovia Napoli - Portici. All’epoca ci fu chi sosteneva che il fumo della locomotiva facesse ammalare le piante, chi diceva che le vibrazioni prodotte dal transito dei treni potessero danneggiare le costruzioni vicine ai binari. Qualcuno metteva in guardia i viaggiatori sul fatto che il vapore facesse ammalare i polmoni. Addirittura si parlava di rischio per gli occhi. Secondo costoro infatti, la retina poteva essere danneggiata guardando il passaggio dei convogli ben più veloci delle diligenze.
Immaginiamo la gente dell’epoca, già chiamata a votare sulla “Unità nazionale” (nelle modalità che pochi conoscono), cosa avrebbe votato in un eventuale referendum sulla realizzazione di ferrovie. Ora io stesso, che sono un convinto antinuclearista dai tempi del precedente referendum, mi pongo delle domande. Possibile che l’Italia si debba pregiudicare l’utilizzo di una fonte energetica a priori e senza valutare eventuali aspetti positivi? Mi spiego: I disastri di Cernobyl e Fukushima dovrebbero essere uno stimolo a migliorare la sicurezza delle centrali. Le leggi dovrebbero essere impostate a partire dalle regole certe inerenti la sicurezza. Gli incidenti come quelli che accadono nelle gare di formula uno, per esempio, servono a migliorare la sicurezza e lo sviluppo della tecnologia. Non si è eliminato lo sport dell’automobilismo perché ci sono spesso incidenti. Molti hanno perso la vita praticando questo sport ma a nessuno è passato per la mente di sopprimerlo, al contrario si è migliorata la sicurezza e la tecnologia. Questo è un bene per tutti, non solo per chi pratica quello sport.
Ribadisco che allo stato delle cose sono contrario al nucleare, tuttavia nel residuo tempo che rimane mi piacerebbe invitare la gente a riflettere sul problema, fuori dal sentimento generato dai catastrofici eventi che il nucleare ha provocato e provoca.
Sia chiaro, io voterò “si” al prossimo referendum sul nucleare, così come feci nel precedente. Tuttavia le motivazioni saranno diverse. La scorsa volta non credevo nel nucleare, ora invece non credo nella politica. Quella politica che non mi garantisce la sicurezza necessaria per l’utilizzo di questa immensa risorsa energetica.

3 commenti:

Ciccosan ha detto...

Alle volte mi chiedo se lo fa apposta a fare discorsi contorti, per dire e non dire, oppure gli escono spontanei.
Cosa significa sono un convinto antinuclearista ma...?
Cosa significa voto Si perchè la politica (?) non garantisce la sicurezza? E' la politica che garantisce la sicurezza oppure la tecnologia? E come si potrebbe sviluppare la sicurezza se ci si ferma a baloccarsi tra si, però si, ma ancora si?
E' forse tra quelli che sperano che la sicurezza la sviluppino gli altri a forza di disastri outdoor?
Il vero antinuclearista è quello che lo ostacola in tutto il pianeta e non soltanto in casa propria; come si fa con i gas serra, il CO, l'amianto, i floruri ecc.
Si dovrebbero organizzare manifestazioni e sit-in davanti all'Eliseo, o davanti al governo svizzero o quello canadese.
Gli anti dovrebbero promuovere un referendum che proibisca all'Italia di comprare elettricità di origine nucleare dalla Francia, dalla Svizzera, dall'Ungheria e da qualsiasi nazione la produca per via nucleare.
Così ci sarebbe credibilità e non il sospetto di strumentalizzazioni.
La bolletta ci costerebbe molto di più, ma chissenefrega deve dire l'antinucleare; dovremmo bruciare più gas...echissenefrega; forse per causa del costo energetico alcune fabbriche dovrebbero chiudere battute dalla concorrenza...echissenefrega; i condizionatori e gli scaldabagni costerebbero di più...echissenefrega; le auto a targhe alterne...echissenefrega.
Il nucleare lo combatti sul pianeta e non in casa, se è vero che minaccia tutta l'umanità.
Il nucleare non è come il pozzo di petrolio che minaccia una zona circoscritta.
Il tempo però è galantuomo e solo lui ci dirà chi avrà avuto ragione.
Nel frattempo arriveremo a comprare energia elettrica dall'Albania che tempo 15-20 anni ne avrà almeno 5 di centrali nucleari proprio sull'Adriatico.
E lì la madonnina della California non può farci niente.

Francescopaolo D'Adamo ha detto...

Caro Cicco, il discorso è lineare. Per me nessuno andrà a votare sapendo quello che fa. Io sono un antinuclearista del primo giorno e non rinnego la scelta fatta, tuttavia proprio per le ragioni da te esposte ho dei dubbi sulla "non scelta" del nucleare. Non tocca me (me in quanto popolo italiano) scegliere il futuro se sono "disinfornato" ma ai politici ai quali ho delegato le scelte per il mio futuro. Siccome io (Francescopaolo D'Adamo) non mi fido di questi politici, perchè secondo me incapaci di scegliere e la legislazione vigente (compresi gli ultimi "ritocchi") non mi piace rimango nella mia posizione di "antinuclearista". Preciso che sono anche contro le pale eoliche e sono anche contro i pannelli solari. Sono per la "ricerca" ma ..... (continua)

libergilda ha detto...

Il nucleare per il futuro si dovrebbe rimmettersi ma con tecniche più rinnovabili. A differenza di te non so se voterò si ad abrogare l'energia del nucleare anche se penso che serve una preparazione anche verso la popolazione come usare la pillola "non mi ricordo" quella per diminuire i rischi del nucleare