mercoledì 30 giugno 2010

V come Violenza.

Probabilmente ho frequentato i bassifondi di Bogotà e bevuto rum nei peggiori bar di Caracas ma non capisco tutto questo allarmismo in merito alla “violenza” ed alle “cosche malavitose” che “avrebbero in mano” la città. Prevenzione certo! Ma credo che le forze dell’ordine sappiano ricoprire il proprio ruolo. All’inizio della stagione turistica si continua a far apparire sui giornali una situazione che scoraggerebbe qualsiasi persona per bene a venire a Vasto. Sembra quasi che si voglia intimidire il cittadino, si voglia scoraggiare il turista. Si descrive una teppaglia formata da deficienti, come una banda di criminali e questi, godendo, sentendosi importanti, con ancora più “passione” più si dedicano al loro “passatempo”. Qualcuno ricorda il film “American Graffiti” di George Lucas?
A mio modesto parere si dovrebbero definire costoro con termini appropriati: bambinetti, scemarelli, pusillanimi, coglioncelli … ecc. Andrebbero vilipesi e se presi con le mani nel sacco, puniti sonoramente, non perdonati o addirittura “aiutati”. Se a Vasto esistono organizzazioni malavitose, queste certamente non si dedicano al vandalismo, al furtarello o alle risse. Parlare di “criminalità” in costante crescita mi sembra scorretto e esagerato. Mi sembra invece che l’educazione sia caduta così in basso che sarà difficile in tempi brevi riportarla almeno a livelli normali. La maleducazione, quella sì che è in costante crescita. Di chi è la colpa? Continuiamo da dire sempre le stesse cose ma poi nei fatti … “dai, per questa volta ti perdono”, “è stato un caso, in realtà è un bravo giovane”, “lo fanno tutti! per una volta che è successo”, “ e che gli fai? Tanto!”, “non sono fatti miei!” e così via.
Certi giorni, soprattutto di notte, vedo girare per i vicoli del centro certe persone e, con tutto quello che si sente in giro, mi preoccupo. Poi mi chiedo e se vivevo a …. e mi tranquillizzo.

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