lunedì 14 marzo 2011

Come al solito in ... Italia.

Agli amici e colleghi della stampa in forma privata, in qualità di lavoratore dipendente della Sangro Gestioni, chiedo di trattare con il massimo risalto la grave questione esplosa negli ultimi giorni all’interno del nostro gruppo, in particolare riferimento all’azienda in cui presto servizio, la RSA San Vitale di San Salvo.

Venerdì 11 si è svolto un incontro tra l’azienda e le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil durante il quale è stato ufficialmente aperto lo stato di crisi a seguito di un credito inevaso pari a 4 milioni e 300mila
euro che la Sangro Gestioni deve incassare dalle Asl Chieti-Lanciano-Vasto, Avezzano-Sulmona-L’Aquila e dall’Asrem molisana, nonché da diversi Comuni e soggetti privati.

Per fare fronte all’emergenza l’azienda evidenzia di dover dare priorità a quei pagamenti indilazionabili che vengono indicati analiticamente e s’impegna a fornire quanto prima un dettagliato resoconto. Quanto scrivo è testualmente contenuto nel verbale d’assemblea firmato dalle parti. Di fronte a questa situazione l’azienda informa che la mensilità di febbraio sarà retribuita all’80%, quelle di marzo, aprile e maggio al 45%. Qualora la situazione creditoria dovesse trovare favorevole soluzione in tempi brevi, l’azienda provvederà immediatamente a corrispondere ai dipendenti la differenza tra quanto dagli stessi percepito e quanto dovuto.

“Trovo aberrante che le sigle sindacali abbiano firmato questo verbale limitandosi ad evidenziare di non condividere le soluzioni prospettate dall’azienda – dichiara Gabriele Cerulli – dal momento che il nostro contratto, l’Uneba, non disciplina la riduzione unilaterale delle modalità di corresponsione delle mensilità. Detto,ciò non è mia intenzione gettare fango ed alimentare polemiche sull’una o sull’altra parte, ma i motivi che preoccupano sono troppi. La leggerezza di questo incontro è palesemente bipartisan di fronte alla gravità del problema. Mi spiego meglio:

- Perché i sindacati non hanno chiesto all’azienda di documentare quanto asserito
- Perché non hanno chiesto se il credito avanzato sia mai stato deliberato e/o messo in bilancio dal consiglio regionale.
- Perché non hanno chiesto quali azioni legali sono state intraprese per il recupero del credito.
- Se è stato fatto o meno un decreto ingiuntivo
- Come si è arrivati a 4 milioni e 300 mila euro di credito se dal bilancio 2009 della Sangro Gestioni il disavanzo è pari ad 1 milione di euro, mentre il credito supposto dall’azienda si rifà a diversi anni precedenti? Al milione di euro vanno incluse una serie di acquisizioni, segno tangibile di salute e non di crisi. (Bilancio 2010 al 30 aprile).

Troppa leggerezza, troppa superficialità che io, e sono certo anche gli 50 dipendenti siano
d’accordo, fatichiamo a “leggere”. Trovo altresì inspiegabile come sia possibile che ad oggi il personale non ha avuto la legittima possibilità di essere informata in assemblea dell’attuale situazione né dall’azienda, né dai sindacati. Invito l’azienda a fare chiarezza immediata sui dettagli della eventuale situazione creditoria che non pongo in dubbio, ma chiunque può dire di avanzare soldi da terzi, urgono prove documentate. Chiamo alla propria responsabilità i vertici regionali del settore sanità di Cgil, Cisl e Uil affinché fungano da supervisori sul contenzioso.
Qualora lo stato di cose dovesse perdurare mi riservo di adire le vie legali per accertare eventuali responsabilità, che stiano da una parte, dall’altra o da tutte e due. Imploro la classe politica locale ad imbracciare le armi di questa battaglia che vedono 50 dipendenti lavorare a pieno regime, senza un solo giorno di improduzione dal 2001 ad oggi, e a riscuotere impropriamente mezzo stipendio. Oltretutto, senza sapere nulla di cosa accadrà dal prossimo luglio. Essa chieda conto al Presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi e ai suoi collaboratori del settore sanità dello stato di crisi venutosi a creare nel gruppo Sangro Gestioni a causa dei finanziamenti cui l’ente medesimo non avrebbe provveduto attraverso le varie Asl.

P.S. A parte vi specifico che tutti i dipendenti la pensano esattamente come me, ma a causa “dell’ignoranza e della paura” imperanti restano inermi in attesa di buone notizie. Che evidentemente non cadranno dal cielo… Grazie per la massima attenzione.

Gabriele Cerulli(operatore geriatrico Rsa San Vitale di San Salvo, gruppo Sangro Gestioni).

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