venerdì 25 marzo 2011

La debolezza di Forte.

Combattere con il “Temporeggiatore” è stato difficile anche per Annibale. Dopo la battaglia di Canne il “Temporeggiatore” (Quinto Fabio Massimo Verrucoso), anche se malvisto dai Romani, addirittura fu eletto Console. Sarebbe stato meglio per Forte staccarsi da chi non “gradiva” prima del 20 marzo e non accettare di combattere su un campo di battaglia che non era più il suo.
Ora Forte non può fare altro che dire: "Sono e resto un uomo del Partito Democratico. Mi sono messo in gioco ho voluto partecipare alle primarie e contribuito, credo, al successo delle stesse, riconoscendo la vittoria del sindaco Luciano Lapenna. Ora sarà importante definire il programma per la prossima campagna elettorale, senza firmare carte in bianco. Sono convinto che il centrosinistra può ritrovare unità e compattezza considerando tutte le sue 'anime'".
Il “Temporeggiatore” Lapenna, invece si sente “forte” poiché nel mondo in cui vive … si trova a suo agio e, credendo che gli studenti che sono andati al Santuario di San Gabriele per far benedire “la penna” lo abbiano fatto per lui, aspetta quella che nel suo animo non è un “miracolo” ma un doveroso “riconoscimento. Lapenna, seduto sul suo scranno, sorriderà dietro i suoi “baffetti da sparviero” leggendo, a meno di due mesi dalle elezioni, “Ora sarà importante definire il programma per la prossima campagna elettorale, senza firmare carte in bianco”.
Ma quale programma se il candidato sindaco ha sempre detto che vuole allungare il suo mandato per completare il “percorso intrapreso”?
La debolezza di Forte sta nel fatto che lui e i suoi pochi fedelissimi non hanno altre strade da percorrere. Possono solo aspettare la “corriera” che li prelevi dalla piazzetta calda e assolata dove si erano comodamente intrattenuti a prendere un caffè, quando non si aspettavano … il “temporale”.

P.S. La battaglia di Canne si è svolta in Puglia non in Francia. Lo dico per l’assessore alla cultura.

4 commenti:

Ciccosan ha detto...

Certo che questo esito di primarie sta facendo bruciare il fondo schiena a molti e molto più intensamente di una 'mpepata di cozze.
In genere, a valle di una competizione, si parla prevalentemente del vincente, mentre al perdente si indirizzano parole di conforto.
Qui invece sta accadendo il contrario: il vincente non se lo fila nessuno, mentre il perdente viene tutti i giorni flagellato.
Tu quoque, architetto, tra costoro?
Uno schizzo di cacca è tale anche se confezionato in un cofanetto di raso, o avvolto in una metafora storica.

PS: La cultura dovrebbe, a chi la possiede, ispirare tolleranza e rispetto. Chi manca di questi, ha scarsa dote di quella.

Francescopaolo D'Adamo ha detto...

... de canibus quidem!

Ciccosan ha detto...

Attento architetto, c'è in giro qualcuno con la matita rossa e blu.

Francescopaolo D'Adamo ha detto...

... manco a li cani!