giovedì 24 marzo 2011

Ancora sul .. Mercato di Santa Chiara.


Le idee del cittadino vanno ascoltate e valutate. Il cittadino, viaggia osserva e propone. In questo caso l'amico Giuseppe C. mi ha suggerito il contrasto di immagine tra il Mercato di San Miguel di Madrid ed il Mercato di Santa Chiara di Vasto.
Con le dovute proporzioni tra le due città, la riqualificazione del "nostro" mercato nella maniera suggerita, è fattibile e poco costosa. Già ci avevamo provato con le fiere del cioccolato e con V for Fumetto e il risultato fu ottimo tanto che l'Amministrazione comunale ha poi provato a far realizzare altre manifestazioni in quello spazio. Un pò di convinzione in più e ci possiamo riuscire.

16 commenti:

Anonimo ha detto...

Non è tanto una questione di spazio quale..., ma di qualità dello stesso. A quello di Santa Chiara del Vasto ci puoi mettere anche Oro Incenso e Mirra, ...un posto vecchio e squallido rimane.

Francescopaolo D'Adamo ha detto...

io comincerei con la Mirra, poi ... vedremo.

Anonimo ha detto...

Bastasse la Mirra ...per far nascere un fiore o a poter sopportare gli amministratori de lu Uaste! Quando poi alla filosofia "del poi", la conosciamo fin troppo.

Francescopaolo D'Adamo ha detto...

Ai uastemè! la Mirra si usava per fare il dentifricio. E ci sei andato vicino.
Se ricordi la pubblicità che diceva "ti spunta un fiore in bocca" ...

Ciccosan ha detto...

Noi vastesi siamo come quella mamma che non voleva vedere le orecchie a sventola del figlio, nemmeno quando nessun cappellino riusciva a contenerle.
Abbiamo cose e posti meravigliosi, ma anche cose brutte.
Una di queste è proprio questo mercato.

Francescopaolo D'Adamo ha detto...

E chi lo nega! ma come la brava massaia ...

Anonimo ha detto...

...la brava massaia cosa? Please!

maria ha detto...

La brava massaia è colei che è in grado di rompere le scatoline al bravo maritino affinchè abbia la cucina nuova, moderna e funzionale al massimo... Un aiuto, uno spazio tutto suo ed inviolabile, ed anche una seduta a settimana dall'estetista e due dalla parrucchiera...
La brava massaia è una donna così.
La brava compagna, invece, è colei che per troppo rispetto della democrazia, non rompe più di tanto le scatoline in tal senso, e cerca di avere il meglio da ciò che ha, prendendosi i successi e gli insuccessi...
Io per questo, per quanto per definizione statale, dovrei considerarmi casalinga, preferisco definirmi una compagna... di mio marito ovviamente.
Lei Architetto, si definisce più massaia o compagna... politicamente parlando ovviamente?
P.S.
Ho letto che il San Miguel, non se la passa bene per carenza di clientela: ed è a Madrid...

Francescopaolo D'Adamo ha detto...

La brava massaia è colei che sa valorizzare quello che ha. Intendo dire che se non si hanno i mezzi inutile fare "castelli in aria" tuttavia con le risorse a disposizione si può rendere gradevole, addirittura valorizzare, quanto a disposizione.
Io mi sento ... massaia.

maria ha detto...

Architetto, colei, è la compagna, compagna di vita di avventura o di tutto...
La massaia è una mansione, una professione dove solo chi ha gli attributi per pretendere riesce bene nel suo intento, diversamente viene criticata e calpestata: questo è... oggi la massaia!
Mi perdoni, ma sono un pochito urtata con chi usa questi termini così, come se fosse una condizione di scelta tra le tante; questa scelta della "massaia" è una condizione che, oggi, viene vissuta ambiguamente ed a sproposito anche usato come termine per offendere e per prendere una donna per una scanzafatiche da un lato, oppure solo con l'aggiunta di "brava" valorizzarne gli aspetti...
Un "bravo" aspirante politico, questi errori, a mio avviso, non dovrebbe farli.
Parliamo di raccomadazioni per avere un buon posto di lavoro (senza troppi titoli scolastici) che permettano ad una donna di avere anche dei buoni e bravi diritti alla maternità?
Ecco, magari quel vecchio edificio si potrebbe usare per fare dibattiti ed all'interno, si potrebbero anche usare stufe a fungo, senza rovinarne gli arredi...
Perchè nessun politico locale, accenna mai all'uso della raccomadazione per avere un lavoro?
Sarà solo una mia invensione per giustificare la mia voglia di far niente?
Davvero è solo un mio "sogno" ed una mia giustificazione?
Vogliamo giustificare chi infila i bambini in asili nido tutto il giorno e chi ha sempre aiuti con l'ausilio di famigliari per poter asserire che oggi una donna...
E che molte donne, piuttosto che non farsi definire inette dalla società, fanno passare i guai ai propri figli sbattendoli di qua e di la...
Scusi lo sfogo di certo mal compreso, ma st'uso del termine massaia, mi rompe un pco i co e co...

Francescopaolo D'Adamo ha detto...

Grazie Maria ma per me il termine "massaia" non è offensivo e, dopo il tuo ntervento, mi sento ancora di pù "massaia" perchè la "massaia" non ha bisogno di raccomandazioni.

Ciccosan ha detto...

Ma quando mai il termine massaia è stato offensivo. Non c’è nemmeno alcuna ragione etimologica o storica per dargli un senso negativo. Massaia è prima di tutto il femminile di massaio che vuol dire uno che governa una casa tipo masseria, uno che pensa a tutto e vigila su tutto per far funzionare bene le cose. Quindi lo stesso, in positivo, vale per la versione femminile.
Nel nostro dialetto nemmeno esiste e ai più fa venire in mente un florida signora che “ammàssa” il pane e la pasta fatti in casa. Un’immagine materna di serenità.
Se un uomo vuol dire male di una donna le dice zoccola, pettegola, pescivendola, vajassa, capèra e tant’altro ancora, ma mai penserebbe a massaia.
Ma nemmeno casalinga ha significato negativo; significherebbe, in moltissimi casi, dire male della propria madre. Gli uomini, specialmente, non lo farebbero mai.
Studi recenti hanno accertato che i bambini cresciuti in casa, cioè accuditi da mamme casalinghe, hanno da adulti personalità più stabili e sviluppano più facilmente il pensiero razionale. La serenità indotta dalla presenza costante della mamma aiuta a dedicare maggiore interesse all’apprendimento; anche la crescita organica ne risente positivamente.
Una volta in televisione andò una casalinga che aveva scritto un libro nei pochi momenti di riposo del giorno. Alla domanda sulla sua professione rispose: sono a capo di una piccola azienda familiare di cui sono amministratore delegato, direttore del personale, direttore di produzione e responsabile del benessere dei miei dipendenti (marito e figli). Ha avuto una standing ovation.
Certe volte Maria, vuoi riproporre i tuoi argomenti e li ficchi dove capita. Uno di questi è la raccomandazione. Come dice l’architetto…ne vogliamo parlare? E parliamone.

maria ha detto...

Ciccosan, oggi, col lavandino del bagno otturato, le guarnizioni che non sono più buone e quindi l'acqua perde... mio figlio elettrico da una voglia di uscire dovuta a postumi d'influenza, maritime in plotrona poichè poveretto (ironico) ha lavorato la settimana, leggere il tuo commento mi rompe un pochetto... Io non ho detto che il termine suo per come è nato è offensivo, ma per come è usato...
Spesso al mio rispondere casalinga, è aggiunto da parte di chi ascolta un: allora non lavori!
E tutte li pronte a dire la loro sulle loro oragnizzazioni.. dimenticando di dire di quante persone sono messe a giro per il o i figli... o di quante ore passino in un asilo nido.
E spesso le donne caslinghe specie se non hanno l'opportunità di avere un introito famigliare superiore ad un tot. sono sempre abbastanza trascurate ed anche per questo sottovalutate d'immagine. per non parlare poi, se tra un minuto e l'altro lascia un commento, non essendo un nome facoltoso, le si dice pure che dovrebbe trovarsi un altro caz.. da fare!
e mo avaste!
Comincia te a parlare di raccomandazione vai.

Ciccosan ha detto...

Ma hai scritto tu questo, Maria, o qualche tuo gostwriter? "...ma sono un pochito urtata con chi usa questi termini così, come se fosse una condizione di scelta tra le tante; questa scelta della "massaia" è una condizione che, oggi, viene vissuta ambiguamente ed a sproposito anche usato come termine per offendere e per prendere una donna per una scanzafatiche da un lato, oppure solo con l'aggiunta di "brava" valorizzarne gli aspetti...
Un "bravo" aspirante politico, questi errori, a mio avviso, non dovrebbe farli.".
E' un caso che anche il nostro ospite architetto abbia interpretato allo stesso modo?
Mi spiace per te, ma mòjeme non sa nemmeno cosa siano le guarnizioni, e se il rubinetto gocciola o uno scarico non scorre deve solo dirlo e metto a posto.
Questo blog non è mio e quindi non posso impostare discussioni.

maria ha detto...

Per offendere viene usato, o per prendere una donna per scanzafatiche: esatto!
Questo blog non è nemmeno mio, difatti mi chiedevo perchè nessun politico parla mai delle raccomandazioni per il lavoro...
Spesso, non so "mòjete" con rispetto parlando ovviamente, oltre al allora non lavori, mi sono sentita dire: beata te che non fai niente...(e magari lavorano in ufficio di famiglia con l'opportunità di portare anche i bimbi) e questo a mio avviso è una offesa celata da una beatitudine o chissà cosa...
Per quanto riguarda i tubi e le guarnizioni, forse la colpa è mia! Mai una donna dovrebbe mostrarsi capace di questo, a meno che non lo faccia come lavoro... Non ti dico allora dei livelli dell'auto e delle gomme... ma per fortuna, almeno per il cambio dalle gomme termiche a quelle normali, il gommista fa il servizio completo, oltre che di deposito per le gomme, se buone ancora, da sostituire...
e non temere, ci sono molti modi per offendere velatamente una donna... specialmente tra donne... (riferito a quanto da te detto nel precedente commento sui termini che si potrebbero usare per offendere)
Scusa i pensieri messi alla rinfusa...

maria ha detto...

Mi sento un po' svampita nel rileggermi...
Sul termine per chiudere: non è offensivo il termine in se, non ho detto questo, bensì l'uso che alcuni ne possono fare per ricavarne osservazioni...