giovedì 9 settembre 2010

Copio e incollo. Spero di diventare bravo come ... altri.


Tempi strani questi, oserei dire tempi di “pulci con la tosse”.
A Torino, festa del Pd (per molti festa dell’Unità) pare che sia scoppiata la “mania” della contestazione.

Si contesta, anzi di più, non si permette proprio di parlare a coloro che la pensano “diversamente”.
Forse però non è davvero così. Non si è permesso proprio di parlare al Presidente del Senato Roberto Schifani e non si è permesso proprio di parlare al leader della CISL Raffaele Bonanni, mica non si è permesso di parlare a “gentucola” qualunque! Quest’ultima, “la gentucola qualunque” parla, eccome se parla! Anzi deve parlare. E più parla, più vengono fuori argomenti, linee di pensiero, sfumature dialettiche, affinché nel mondo della politica ci si arrovelli, ci si accalori, ci si infervori per cercare di intercettare e cercare di “assorbire” questa “gentucola”. Pensare che tutti vogliono la stessa cosa ma, grazie alla politica, ognuno la vuole in una “tonalità” diversa quindi ….

Copio e incollo:

Nichi Vendola ritiene che la democrazia sia fatta anche di questo, cioè del rischio di prendersi un fischio, ma dall’altra parte ritiene necessario e opportuno, che la sinistra rifletta su quel virus che è il plebeismo nel lessico politico. Accipicchia però! dico io. Un fumogeno addosso, che se ti colpisce in faccia almeno ti brucia i baffi, non è “qualche fischio”. E ancora: “plebeismo”, qualcosa contro i plebei ? (So bene cosa intende ma) … andiamo avanti, continuiamo a copiare ed incollare.
Il Presidente Napolitano, parla di "gazzarra intimidatoria" oltre che di "allarmante degenerazione di gruppi minoritari. Il presidente del PD Pierluigi Bersani ha immediatamente telefonato a Schifani mostrando rammarico. Il presidente Gianfranco Fini definisce, quella a Schifani, una contestazione intollerabile. L’unico a difendere i manifestanti è Antonio Di Pietro definendoli “difensori della legalità, e della democrazia”.
Eppure dopo due giorni la protesta si riaccende, questa volta nei confronti di Raffaele Bonanni.
Si badi bene io copio e incollo. E continuo.
Nel caso della contestazione a Schifani, Vittorio Corelli, coordinatore dei giovani Pdl di Torino afferma: "Esprimiamo disgusto e sconcerto per l'atteggiamento ignobile, ignorante, antidemocratico e fascista da parte di un manipolo di facinorosi che hanno impedito, durante la festa del Pd, il sereno contraddittorio fra il Presidente Schifani e Piero Fassino''. Mentre durante la contestazione a Bonanni, ai contestatori ha replicato Enrico Letta, il vicesegretario del Pd: "Voi con la democrazia non c'entrate nulla e la vostra idea di democrazia è il contrario di quello che c'è bisogno nel paese. Siete antidemocratici".
Non solo. Letta ha anche accusato le forze dell'ordine: "Non essere in grado di gestire la situazione significa che qualcosa è sfuggita di mano: la situazione poteva trasformarsi in un dramma".
Tra un copia ed un incolla, leggendo le dichiarazioni del “dopo Bonanni” mi capita un Antonio Di Pietro che dichiara: , si è trattato di una dimostrazione di violenza che «danneggia la democrazia». Lo stesso Di Pietro che dopo la contestazione a Schifani aveva dichiarato: “i contestatori sono difensori della legalità”. Dichiarazione questa che aveva disturbato non poco Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera, che puntando il dito sulle opposizioni diceva: “Quanto accaduto a Torino è il frutto del clima infame che Di Pietro e una parte della sinistra stanno creando nel paese”. Apriti cielo! «ad essere grave - commenta in una nota Leoluca Orlando, portavoce nazionale Idv - è il silenzio di Schifani e non il fatto che venga contestato. Schifani dovrebbe sentire il dovere morale di correre dai giudici per spiegare la natura di certe presunte frequentazioni con esponenti di Cosa nostra».
Come al solito il “buon” Pierferdinando Casini invita il Pd «a riflettere molto seriamente se vuole avere un futuro nella società italiana: Di Pietro e i `grillini´ seminano odio e sono incompatibili con qualsiasi progetto serio di governo».
Sulla questione interviene anche il segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani, cristallino: "Intendiamo tenere aperte le nostre feste che sono luoghi di dibattito pubblico. L'ordine pubblico lo tutela chi lo deve tutelare". "Non ho letto uguali riflessioni - aggiunge Bersani - sull'incidente di Alzano dove Calderoli, Maroni e altri dirigenti leghisti hanno subito un'aggressione dagli ultrà.
"Ci sono - ha proseguito il leader Pd - centinaia di feste del partito in giro per l'Italia. Noi siamo uno dei pochissimi luoghi in cui avviene la discussione politica e c'è da preoccuparsi che altri ci abbiano rinunciato. Noi intendiamo continuare a tenere aperte le nostre feste".

Copiando e incollando, e soprattutto dopo le ultime parole di Bersani, mi sono venuti, come al solito, dei pensieri. Antonio Di Pietro, nel caso Schifani, contro corrente aveva detto: “Sto con i contestatori, che sono semplicemente difensori della legalità”. Poi invece nel caso Bonanni, aveva “precisato”: si è trattato di una dimostrazione di violenza che «danneggia la democrazia».
Vuoi vedere quindi, che i “leader locali” dell’IdV avevano invitato alla festa di Vasto: Fini, Tremonti, Brunetta, Gelmini, Bossi, Maroni, Casini e tanti altri poi però, per paura che questi venissero “giustamente” contestati, hanno dovuto tornare sui propri passi? Vuoi vedere che per non “danneggiare la democrazia” non hanno potuto invitare Bersani, Marino, Letta, Fassino, D’Alema, Veltroni eccetera?
Hanno invitato Rosy Bindi ed io ne sono felice poiché a nessuno può venire in mente, almeno in questo periodo, di contestare la Signora Maria Rosaria Bindi, tuttavia se qualcuno venisse a Vasto a “contestare” Di Pietro? ….. Speriamo che almeno non piova.

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