sabato 4 settembre 2010

Qualcuno "piangerà" sul ... latte versato?


La vicenda di questi giorni, inerente l’abbattimento della Centrale del Latte di Pescara, sta appassionando molti. La demolizione dell’edificio, memoria della “città Dannunziana”, è stato, come al solito tardivamente, difeso da cittadini, associazioni e partiti politici. Alla testa di questi ultimi PRC col suo leader Maurizio Acerbo.
Purtroppo la distruzione delle opere ritenute “secondarie” o “insignificanti” avviene ormai sistematicamente. Non ultima quella della prima Centrale Elettrica d’Abruzzo, demolita qui a Vasto, su corso Garibaldi, per far posto ad una palazzina per uso residenziale, in stile “parigino”.
Nessuno ha alzato un dito per salvare quella memoria, ricordata solo da qualche rara cartolina d’epoca, mentre per l’albero cresciuto davanti a questo “storico” edificio e che con questo formava un armonioso angolo urbano, si è mobilitata gran parte della città. L’albero è stato salvato, ma il risultato è che a molti ora, sembra che quest’albero cozzi figurativamente e funzionalmente con la palazzina retrostante, per cui sembra errato tenerlo ancora in “vita”.
La speculazione e l’ignoranza battono abbondantemente, oserei dire per distacco, il gusto estetico e la cultura. Da tempo ormai siamo disabituati al bello e all’armonia.
Il piano casa approvato a Vasto non prevede, così come il piano regolatore vigente, alcuna norma inerente la salvaguardia di questi edifici “storici” ma non vincolati e così, come nel caso della Centrale del Latte a Pescara, a latte versato, è proprio il caso di dirlo, forse qualcuno si muoverà, cercando di salvare il salvabile.
Successe anni addietro anche a Vasto quando si intervenne “contro” i lavori di ristrutturazione dei Palazzi Scolastici di corso Italia, solamente quando apparvero di colore celeste. Ed ancora oggi una “fantomatica” commissione d’inchiesta sta operando alla ricerca di un qualcosa di cui nemmeno i componenti di questa commissione comprendono il “vero” senso.
Il Piano Casa di Vasto, è stato approvato previo lavoro di un “manipolo di under trentacinquenni” (così gli stessi si sono autodefiniti su un blog locale) e questo “manipolo”, che fa capo a PRC, lo difende in tutte le maniere e con tutte le forze. Da qui la domanda: “quando ci si troverà davanti all’abbattimento di un opera “difendibile” come la Centrale del Latte di Pescara o come una palazzina ottocentesca di Vasto, come si comporterà Maurizio Acerbo? Verrà a Vasto in difesa di questa, così come è venuto per la “guerra” alle recinzioni sulla spiaggia della Marina?

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