mercoledì 22 settembre 2010

Favola

Un giorno si recarono da Roggiolini (qualcuno lo ricorda un nome simile?) e gli dissero: “vorremmo che il nostro prodotto, il “demetilammidesturazzone”, superasse tutta la trafila burocratica, quindi ci rivolgiamo a Lei, persona competente in materia, affinché ciò avvenga nel più corretto dei modi”. Poi gli proposero un “atto di ossequio” pari allo 0,1x1000 degli eventuali guadagni che questo prodotto avesse procurato una volta messo in produzione. Povero Roggiolini! Non avesse mai accettato. Come avrebbe potuto sapere che gli sarebbero rientrati tutti quei soldi? Era una percentuale così misera, eppure era “costretto” a riempire di banconote anche i puff del salotto. Un po’ come il titolare di un pubblico esercizio che per una sera, una sola sera, si era allacciato alla rete di illuminazione pubblica per illuminare un gazebo che serviva per far sedere comodamente i suoi clienti. Lui riteneva di fare un pubblico servizio, mica pensava al suo guadagno, poverino! Addirittura pensava di dover essere ringraziato. Tutti in buona fede. Anche coloro che per fare una “festa”, avevano occupato lo spazio di parcheggio dei residenti di quel luogo e si lamentavano perché erano stati multati. Giustamente mica erano lì per altri motivi erano li per la “festa” quindi desideravano un minimo di riguardo. I residenti per una volta potevano parcheggiare altrove, diamine!

Morale della favola: Ognuno è colpevole “in buona fede”.

E’ il sistema che è sbagliato non le persone. Queste persone si trovano coinvolte in certe storie non volendo e senza rendersene conto. Come si fa a sapere se qualcuno ti offre un “caffè” perché è interessato a qualcosa o “semplicemente” perché ti è amico. Così come una “bottiglia”, regalata a Natale, al politico di turno, non è (o non dovrebbe essere) un atto di corruzione ma solo una consuetudine. Una gratificazione, un atto di gentilezza o di riconoscenza per l’operato svolto. Operato svolto per la collettività, sia ben chiaro, non per il singolo “amico”. Se la collettività è soddisfatta, è soddisfatto anche il singolo. Almeno così dovrebbe essere. Succede poi che qualcuno vuole essere ancora più soddisfatto, quindi, invece della bottiglia di vino locale, ne regala una di vino francese. In questo caso potrebbe essere difficoltoso dimostrare di aver accettato “in buona fede” e non aver contraccambiato. Quindi: attenzione! “Alle nove”, qualche “moretta”, potrebbe “cogliere bene il tiro”.



P.S. Ogni riferimento a persone e fatti realmente accaduti è puramente casuale.

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